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Rito romano Aggiornamenti rss don Gianni Carozza

I domenica di Quaresima - Anno A - 9 marzo 2014

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
Matteo 4,1-11

LA QUARESIMA DI GESÙ E LA NOSTRA 
Entriamo nella Quaresima: quella di Gesù e la nostra. Come Gesù si inoltra nel deserto dopo che la voce del Padre lo ha proclamato davanti a tutti «il Figlio mio, l’amato », così anche noi, «figli nel Figlio », ci sentiamo chiamati a cercare la volontà del Padre. Lo Spirito disceso su disceso su Gesù e i cieli aperti su di lui hanno confermato che il tempo della salvezza è giunto a compimento: la volontà d’amore del Padre trova la sua manifestazione nella vita pubblica del Figlio.

Noi pure, confermati nello Spirito della Pentecoste che sempre suscita e anima la Chiesa, abbiamo la nostra “vita pubblica”, siamo cioè in cammino sulle vie dell’uomo per annunciare il Vangelo al mondo. Ha dunque inizio la missione di Gesù. E noi comprendiamo di doverlo seguire oggi, in questi tempi non facili. Sì, proprio perché essere discepoli e testimoni di Gesù è oggi così impegnativo, abbiamo bisogno di fare come lui: di inoltrarci in una profonda e decisiva purificazione del cuore. È importante verificare i nostri desideri e le nostre intenzioni e misurarci sul Vangelo di Gesù, verificare il nostro impegno nella fedeltà a quel comandamento dell’amore che è fonte e forza del vivere cristiano.

Anche Gesù percepisce di dover iniziare la sua missione proprio dalla purificazione del cuore: solo una volontà veramente libera di donarsi senza riserve e solo un amore deciso a consegnarsi totalmente potranno realizzare il progetto di redenzione che il Padre ha stabilito per la salvezza di ogni uomo.

DESERTO INTERIORE.
Oggi siamo personalmente invitati a seguire Gesù in quel deserto interiore che la Quaresima propone e favorisce. Comprenderemo allora che non c’è Pasqua senza dono di sé, non c’è vita nuova senza conversione e rinnovamento di mentalità, senza purificazione dalla legge della mondanità che spinge a trattenere per noi prestigio e popolarità, potere e ogni sorta di superiorità sugli altri. In effetti, ci insegna Gesù dal deserto in cui lo Spirito lo chiama, non compiremo mai la volontà di Dio finché ci lasceremo attrarre dai molti inganni quotidiani, insidiosi tanto nelle piccole e più semplici decisioni quanto dentro gli eventi più grandi ed eccezionali.

È anche il costante significativo richiamo alla Chiesa di papa Francesco. La missione di Gesù, «l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29), si realizzerà dall’alto della croce, ma ha il suo inizio nell’immersione più profonda dentro l’abisso del cuore umano sempre inquieto e provocato dal fascino del dominare. Gesù è deciso nello scardinare per sé, per quanto riguarda la sua missione, questa provocazione e nell’allontanare da sé il tentatore, il diavolo, colui che da sempre è all’opera per separarci dal Padre di ogni bene.

Nel deserto Gesù appare davanti ai nostri occhi come l’Uomo libero, che ha davvero svuotato sé stesso e la propria volontà «facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce» (Fil 2,8) per dare concretezza a tutto il bene che ogni uomo attende dalle mani misericordiose di Dio.


06 marzo 2014

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