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sabato 03 giugno 2023
 

I nostri valori e Facebook

Dal 2007 sono un educatore dell’Azione cattolica e passo tutti i sabati in parrocchia con i ragazzi che, quest’anno, si preparano a ricevere la Cresima, che è “il sigillo dello Spirito Santo dato in dono”, per diventare testimoni di fede e del Vangelo di Cristo. Un tempo, la tecnica dell’ascolto funzionava meglio. Oggi non è facile farsi capire dai più giovani, soprattutto perché, fin dalla tenera età, sono bombardati di messaggi che arrivano dai media e dalla televisione. Molto più di quanto succedeva quando io ero bambino (ho quasi ventotto anni). Non si può generalizzare, perché ci sono anche bambini più attenti. Quel che vorrei chiederle è come far sì che i bambini ascoltino volentieri quello che noi educatori cerchiamo di trasmettergli, cioè i valori di fede ma anche quelli morali e civili. Anche questi sono importanti, perché senza regole non si prospetta un buon futuro per la società.

Marco G. - Prato

Oggi, non è facile trasmettere educazione e valori ai nostri ragazzi. Sono in difficoltà non solo i genitori, ma tutti coloro che hanno a cuore la loro educazione, come gli insegnanti a scuola, i sacerdoti, i catechisti e gli animatori nelle parrocchie. Ma sono i vecchi mass media, Tv e radio in particolare, e soprattutto i nuovi media, da Facebook a Twitter, a influenzare pesantemente il loro modo di pensare, imponendo modelli e stili di vita lontani dai valori e dalle logiche del Vangelo. Oltre a una rinnovata alleanza tra famiglia, scuola e parrocchia, va dedicata un’attenzione particolare alla Rete e, soprattutto, a come i nostri ragazzi la usano. Sono “nativi digitali”, ma la tecnica non è tutto.


05 giugno 2013

 
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