Colloqui col Padre Aggiornamenti rss Don Antonio Sciortino

I segni dei tempi e il bene della Chiesa

L’entusiasmo che suscita la novità di questo Papa ci porta a parlare e a scrivere di lui con ridondanza. «Questo Papa...» si dice nei mass media e tra la gente, a proposito o a sproposito, pro o contro, con piglio giudicante o con filiale obbedienza.
Ma noi che riconosciamo in lui il successore di Pietro, smettiamola di sminuirlo con questa espressione. Rendiamogli l’onore che merita “il Papa”, non solo “questo Papa”. Evitiamo di volerlo distinguere dai Papi del passato, quasi volessimo prenderne le distanze. Riconosciamo la pluralità della Chiesa anche nella diversità propria di ogni Pontefice, che è colui che “edifica ponti” tra le Chiese particolari e il mondo.
Ogni Papa esprime la continuità nel succedersi degli eventi e sa cogliere i “segni dei tempi”, per il bene di tutta la Chiesa.

ROBERTO B.

Sacrosanta la tua raccomandazione, caro Roberto. Anche perché in questi ultimi decenni abbiamo avuto dei grandi Papi, che hanno saputo cogliere i “segni dei tempi”. Da Giovanni XXIII che, a sorpresa, indisse il Vaticano II, vera rivoluzione pastorale nella Chiesa, non ancora compreso e attuato. Per non dire di Paolo VI, la cui grandezza è tutta da riscoprire, che ha avuto il difficile compito di portare a termine il Concilio in tempi di grandi cambiamenti. O di Giovanni Paolo I, una gioiosa “meteora” dello Spirito; o del suo successore papa Wojtyla, che ha scosso il mondo con la sua forte personalità. Di Benedetto XVI è nota, soprattutto, la grandezza teologica.

05 dicembre 2013

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