Egr. direttore, mi sento di dire qualcosa sulla pagina de “Il medico” del n. 17. Riconosco che ci si debba affidare al proprio medico di fiducia e non a Internet, ma aggiungerei anche, con la dovuta cautela, che c’è medico e medico. Spesso i pazienti sono solo un numero e io ne ho, purtroppo, esperienze perfino eclatanti sulla mia pelle.
Ma ciò su cui non sono del tutto d’accordo è l’inciso riportato di Umberto Eco. I social media non possono essere un crogiuolo di imbecilli cui è dato diritto di parola perché allora queste moderne possibilità di comunicare sarebbero tutto un bluff. Tutti hanno diritto di esprimersi pubblicamente secondo le proprie possibilità, anche i più scalcinati e i poco di buono. Gesù stava con tutti: non avrebbe chiuso la bocca a nessuno e, se ne avesse avuto la possibilità, nemmeno quella di impedire a chiunque di postare foto (la malfidenza infatti non può essere virtù dello Spirito Santo). Inoltre credersi migliori degli altri non è un buon modo di migliorare il mondo.
ARCANGELO LIGORIO
Caro Arcangelo, nella nostra rubrica di medicina, rispondendo alla domanda su come capire quali siti e programmi tv sono affidabili, si consigliava di rivolgersi sempre e comunque al proprio medico di fiducia. La frase di Umberto Eco che veniva citata serviva a mettere in evidenza un problema che i nuovi mezzi di comunicazione hanno incrementato e cioè un appiattimento generalizzato per cui tutte le affermazioni sembrano avere lo stesso peso. A prescindere dalla competenza di chi le propone. Tutti hanno diritto di parola, ci mancherebbe, ma non c’è un diritto a dire falsità o a proporre cose non accertate o verificate. Dobbiamo quindi essere prudenti e non prendere per buono qualsiasi intervento. Specialmente in campo medico. È vero che c’è medico e medico e infatti nella rubrica si faceva riferimento a una persona di fiducia.
In breve, siti e trasmissioni tv possono essere un aiuto prezioso quando sono affidabili, ma per avere un criterio definitivo occorre rivolgersi al proprio medico di fiducia. Gesù stava con tutti, ma non prendeva come vera e affidabile qualsiasi affermazione, anzi, quando era necessario la contraddiceva apertamente. Pensiamo solo alle tante controversie con i farisei, i sadducei e i dottori della legge.