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lunedì 23 giugno 2025
 
Votantonio Aggiornamenti rss Francesco Anfossi - Votantonio

Il dilemma dei Cinque Stelle: verdi o "faragisti"?

Forse Beppe Grillo è andato a Bruxelles con un'eccessiva non chalance a incontrare il leader dell'Ukip Nigel Farage. Il leader dei Cinque Stelle l'ha buttata lì affermando che "Nigel non è razzista ed è spiritoso". Un inglese con sense of humor: ma chi l'avrebbe mai detto... Il problema è che l'iniziativa personale (senza consultare la Rete, come dicono sempre i grillini ogni volta che vogliono dimostrare di essere democratici) ha fatto venire il mal di pancia a quasi tutto il movimento. Ma come? Sarà anche simpatico, Nigel Farage, ma è un nuclearista convinto, mentre  Grillo dal palco dei suoi vaffa-comizi gli ha fatto una testa così, ai suoi, con la storia delle energie verdi e rinnovabili. E il bello è che quelli ci credono, eccome se ci credono: dai pannelli fotovoltaici alla No Tav.

Inoltre, vogliamo parlare dell'umorismo di Nigel? Pare che le sue battute preferite, dicono quelli che lo conoscono da vicino, siano dedicate ai camionisti bulgari e ai muratori rumeni e che il suo programma sia quello di buttare fuori dall'Isola di Sua Maestà tutti coloro che non hanno il passaporto britannico: vaste programme direbbe De Gaulle, visto che gli immigrati nel Regno Unito sono milioni. In leggerissmo odore, anzi puzzo, di xenofobia. Eccessivo persino per la Lega, che infatti ha fatto lega con la Le Pen. Per non parlare del sospetto di misoginia, visto che negli ultimi anni c'è stato un esodo impressi0nante di deputate della sua formazione politica. Deputate che una volta cambiato gruppo o espulse, gli hanno rovesciato addosso una serie di improperi e di accuse di maschilismo. Ecco perché diventare "faragista" non è automatico per un aderente al Movimento Cinque Stelle. Anzi, la stragrande maggioranza avrebbe deciso per il Gruppo Verde. Com'è che Beppe stavolta non ha pronunciato la frase magica "Decide la Rete"?


 


01 giugno 2014

 
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