Una ragazza libanese (Reuters).
Chissà se anche in Medio Oriente conoscono il programma "The Apprentice", o la sua versione italiana condotta da Flavio Briatore. Comunque sia, hanno varato qualcosa di simile: un programma Tv, intitolato "Generazione Imprenditore" per stimolare i giovani a diventare padroni del proprio destino lavorativo. O almeno a provarci, tentando la strada dell'attività in proprio.
L'idea non è banale. Egitto, Tunisia e Libano hanno selezionato una serie di giovani con idee degne di diventare una start up, e li hanno messi al centro di un reality che è anche una gara: alla fine del programma, un giovane aspirante imprenditore egiziano, uno tunisino e uno libanese voleranno in Qatar dove sfideranno il "campione" locale per il titolo di "miglior giovane imprenditore" del Medio Oriente. coloro che non arriveranno alla finalissima saranno comunque aiutati a mettere in piedi un'attività e a ottenere crediti dalle banche.
Dentro l'idea del programma ci sono due constatazioni. La prima è che in Medio Oriente la televisione è ancora il mezzo di comunicazione e persuasione più potente. E' lei che può agire presso la grande massa di giovani non troppo politicizzati ma ugualmente preoccupati per il proprio futuro.
La seconda, è che gli Stati del Medio Oriente sono tutti (o quasi) troppo deboli per aiutare i giovani se i giovani non si aiutano anche da soli. In Tunisia la disoccupazione giovanile è al 42,5% e l'economia in crisi. In Egitto lo stesso dato è al 50% e della salute economica è meglio non parlare. Se la Tv spingerà qualche ragazzo con buone idee a darsi da fare, sarà meglio per tutti.