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mercoledì 23 aprile 2025
 

Il Natale e la difesa delle tradizioni cristiane

È prossimo il Natale e si è già sentito, come negli anni scorsi, che in alcune scuole non viene allestito il presepe per non urtare la suscettibilità di ragazzi di altre religioni. Non sarà mica, invece, che a non volerlo siano gli stessi dirigenti e insegnanti? Si trincerano dietro la scusa di non mettere a disagio ragazzi di altre religioni per mascherare la loro scarsa fede cristiana. Se fossero davvero dei credenti, sarebbero felici e orgogliosi di far conoscere Gesù e il suo messaggio d’amore per tutti. In Paesi non cattolici nessuno si sogna di rinunciare al proprio “credo” religioso per rispetto dei cristiani. Anzi, in alcune nazioni i cristiani sono perseguitati fino alla morte. Noi invece, secondo questi “pseudo professori cristiani”, dobbiamo non solo accettare gli altri, ma dobbiamo anche rinunciare alle nostre tradizioni. C’è solo da pregare per queste persone, sperando che Gesù illumini le loro menti.
TARCISIO R. - Macerata

Ormai, ogni anno, c’è da aspettarselo. Ultimo caso, in ordine di tempo, è quello di un liceo di Udine, dove è stata respinta la petizione di 500 studenti su 586 che chiedevano la celebrazione della Messa di Natale, al termine delle lezioni dell’ultimo giorno di scuola, animata dal coro e dall’orchestra del loro stesso istituto. Un malinteso senso della laicità e del rispetto della religione altrui si tramuta in un’offesa ai nostri sentimenti religiosi, oltre che al buon senso. E dà spazio agli improvvisati difensori del cristianesimo, che speculano anche sul presepe, per accattonaggio politico. l


18 dicembre 2014

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