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domenica 13 ottobre 2024
 

Il Papa risveglia la fede del Brasile

L'evangelizzazione, oggi, è sempre più legata alla percezione. Un papa che sale sull'aereo portandosi il bagaglio a mano e vuole viaggiare su un' utilitaria per le strade di Rio può accendere il desiderio della ricerca anche in chi, con la fede, ha poco a che fare.

L'arrivo del papa a Rio è stato l'evento. Tutt'attorno un corollario di presenze che raccontano in maniera cruda e pragmatica la realtà di questo paese ricco di contraddizioni ma anche di speranza.

 

Ademar: appena uscito dal lavoro si è trovato coinvolto in un serpentone di giovani che si dirigevano verso la Cattedrale metropolitana. Si occupa di amministrazione all'interno di una grossa azienda di export. Religione? Non se ne occupa da parecchio, anche se non ha nulla in contrario. Questo papa lo incuriosisce, ha visto in ufficio il lancio di un quotidiano locale che ha pubblicato la foto di Jorge Mario Bergoglio con la valigia in mano, è qui per questo. Un dettaglio per molti, un messaggio che può far breccia nel cuore e richiamare alla concretezza di una Chiesa vicina per chi non ha dimestichezza con la pratica cristiana.

Dalton: ha 19 anni, il lavoro per lui non c'era. Se l'è inventato come molti, qui, in un Paese dove la creatività non manca di certo. Trascina una grossa cassa di polistirolo con dentro dell'acqua. Una bottiglia costa mezzo Real (17 centesimi di Euro) ma si può trattare fino quasi alla metà. Lo fa per aiutare la famiglia alla quale è molto legato, per lui l'arrivo del papa è stata soltanto una grossa occasione per raccimolare qualche soldo in più, il resto non lo riguarda, anzi… Anche Adelia fa lo stesso lavoro ma è più organizzata, lei ha un carretto deluxe e vende prodotti commerciali. Guadagna un po' di più di Dalton, ma ha tre figli li deve sfamare e nessun uomo in casa che la aiuti. Il papa? Le piace, lei è cattolica e oggi ha scelto di vendere la sua merce qui, oltre che per il grande afflusso anche per poterlo vedere.

Cristian: è un seminarista della diocesi di Villarica, in Cile, ed è qui con il suo vescovo, Francisco Javier Stegmeier Schmidlin. Ha appena terminato gli studi del secondo anno di filosofia ed è contento della sua scelta. «Penso che in mezzo a tanti problemi questa possa essere una scelta di speranza -ci spiega- anche da noi le difficoltà non mancano ma il mettersi a servizio di altri è un primo gesto che apre ad un futuro migliore e arricchisce la nostra vita». Commuove la sua fede fresca ed entusiasta, si fa fotografare da un compagno di studi con l’altare alle spalle e la bandiera cilena in mano. Orgoglio nazionale. Subito dopo, però, si ferma a lungo in ginocchio a pregare per gli altri giovani della sua diocesi.


Abraão: è un pentecostale brasiliano. Gira tanto, ha fatto della predicazione l’attività principale della sua vita. Gira con enormi cartelli in cui sono pubblicate frasi bibliche. Per lui la fede è fuoco, vento, passione, impeto. Quello che mette ogni giorno nell’urlare ai quattro venti un richiamo alla conversione. L’arrivo del papa gli ha creato un terreno favorevole, ma la sua missione oggi è solo quella di passare e richiamare ad alta voce la frase che porta stampata sul grande telo sopra di lui. Mi spiega che vuol farsi piccolo sotto il cartello perchè possa crescere la Parola. Mi sembra un buon proposito.


24 luglio 2013

 
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