Chi l’ha detto che nel Centrosinistra regna lo smarrimento e langue il dibattito delle idee? Prendete questa faccenda del Monopoly (con la ipsilon) che ha spinto sette deputati del Partito democratico a pubblicare una lettera aperta al Corriere della Sera. Monopoly è la nuova versione che affiancherà quella classica del celebre gioco. Alle casette e agli alberghi sostituisce le azioni, le opa, i bond e i derivati. Insomma da imprenditori edili a cinici trader, da Parco della Vittoria e Bastioni Gran Sasso ai brand delle multinazionali da conquistare e a Wall Street.
Ma nella sinistra italiana la cosa non è passata inosservata. Perché la lotta al liberismo comincia dalle piccole cose. E così i magnifici sette “democrat” hanno indirizzato la lettera all’ambasciatore degli Stati Uniti. Con la speranza che la cosa venga inoltrata il più presto possibile alla Casa Bianca. Chissà le facce quando l’hanno letta in Via Veneto.
Mentre la Casa Bianca, scrivono i firmatari, “con realismo e saggezza, pone l’accento contro le frodi dei titoli e gli abusi degli strumenti finanziari, Monopoly, gioco che da generazioni alfabetizza i giovani sui meccanismi del libero mercato, torna a esaltare la turbo economia che ha aperto la crisi finanziaria del 2008”. Inoltre c’è una novità, un imprevisto, che turba i sonni di questi deputati. “Novità decisamente preoccupante”, si legge nella missiva all’ambasciatore, “sarebbe stata abolita la casella della prigione”. La legalità è sempre stata un caposaldo del pensiero “democrat”. Infine, i sette chiedono all’ambasciatore di farsi tramite “se non sia il caso di valutare eventuali provvedimenti delle autorità competenti o comunque una posizione critica”. Forse non è ancora il caso di occupare “manu militari” la sede della ditta produttrice come a Grenada, ma si potrebbero inviare degli ispettori Onu, o imporre l’embargo come su Cuba. Se ne parlerà in un dibattito alla prossima Festa Democratica di Genova, in programma dal 30 agosto al 9 settembre. Titolo: “Dal Capitale di Marx alla Monopolis in Veritate, direttamente senza passare dalla (terza) via”. E poi dicono che la sinistra è in un Vicolo Stretto.