Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 16 luglio 2025
 
Rito romano Aggiornamenti rss don Gianni Carozza

IMMACOLATA CONCEZIONE - 8 DICEMBRE 2013

Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
Luca 1,26-38

LA NOSTRA SPERANZA RIPOSA NEL CUORE MISERICORDIOSO DI DIO

Ci rivolgiamo oggi a Maria – l’Immacolata, i rivolgiamo oggi a Maria – l’Immacolata, la vergine madre –, ricordando la domanda di sant’Ambrogio ai cristiani di Milano: «Dove oggi nasce il Cristo se non nel tuo cuore e dentro di te?». È dunque in questione il nostro personale “sì” accanto e a imitazione di quello di Maria. Certo non possiamo dimenticare il dono unico di una pienezza di grazia che la Madre di Gesù ha ricevuto così da essere preparata a concepire nel tempo l’eterno Figlio di Dio: nella totale assenza del peccato, al di fuori di ogni logica di chiusura al progetto di Dio, Maria è salutata dall’angelo come «piena di grazia».

Anche noi però possiamo rifarci al Battesimo ricevuto, che ci ha «messi in grado di partecipare alla sorte dei santi, nella luce » (Col 1,12). Anche noi, liberati dall’abisso del “no” radicale al Signore, sappiamo di poter dire un “sì” che ci fa essere i testimoni dell’amore di Dio per ogni uomo, anzi di poter introdurre questo suo amore nel mondo, nei cuori degli uomini.

Come Maria ci troviamo di fronte a un evento inatteso: Dio ci interpella e sconvolge i nostri progetti. Maria era “promessa sposa” a Giuseppe e non immaginava che sarebbe stata ricordata nei secoli come l’Immacolata vergine e madre di Dio! Il Signore però l’ha coinvolta e ha manifestato il suo progetto su di lei tanto luminoso quanto inatteso e sorprendente. E ora Egli sta chiedendo alla sua Chiesa e a ciascuno di noi di prendervi parte: la posta in gioco è il mondo che Egli ama con il desiderio che questo suo amore “diventi carne”, si renda visibile e comunicabile attraverso di noi, con le nostre decisioni e scelte, con le nostre parole e opere.

GESÙ PRESENTE E VIVO.

Se la differenza tra Maria e noi è evidente in quanto è lei sola a generare Gesù nella carne – e questo a noi è impossibile –, dall’altro lato è il Signore stesso a chiederci di dedicare la nostra vita all’annuncio e alla testimonianza di quel Vangelo attraverso il quale Gesù si fa presente e vivo. In realtà, annunciare e testimoniare, parlare e agire da discepoli innamorati del Signore ci rende madri e fratelli di lui, come ci ricorda l’evangelista stesso: «Mia madre e i miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica» (Lc 8,21). È molto bello e stimolante che ci venga ricordata, a metà Avvento, la grande responsabilità affidataci da Dio e per la quale Egli sta in attesa del nostro “sì”.

E come il “sì” della Vergine non ha tardato a essere pronunciato, così anche noi dobbiamo sentirci chiamati a lasciarci coinvolgere nel “miracolo” che può segnare ogni nostra giornata: quello dell’annuncio che rende presente Gesù nel mondo. Non dilazioniamo il “sì” che ci rende “madri e fratelli del Signore”, ma chiediamo il dono di essere e di rimanere “servi”, pronti e fedeli di quella Parola efficace che in noi genera la presenza di Gesù e insieme l’esigenza di portare a tutti il Signore.

Anche Maria si è affrettata verso la casa di Elisabetta per gioire con lei della “speranza nuova”, che insieme le ha coinvolte nella indubitabile fiducia che Dio ama servirsi di strumenti umili e nascosti al mondo, ma “necessari” per il dispiegarsi del suo amore e della sua volontà di salvezza universale. La speranza del mondo è posta nel cuore misericordioso di Dio. Ma il Signore la pone anche nelle nostre mani!


05 dicembre 2013

I vostri commenti
2

Stai visualizzando  dei 2 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo