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domenica 03 novembre 2024
 
Libri, il buono e il cattivo Aggiornamenti rss Paolo Perazzolo
Responsabile del desk Cultura e spettacoli

In amore vince chi... perdona (Recalcati dixit)

Chris Martin e Gwyneth Paltrow hanno anunciato il divorzio.
Chris Martin e Gwyneth Paltrow hanno anunciato il divorzio.

In amore è giusto perdonare? È possibile perdonare, dopo un tradimento, un abbandono?

Ciò che più mi piace del nuovo libro dello psicoanalista Massimo Recalcati, Non è più come prima (Raffaello Cortina), è la concezione della vita e dell'amore profondamente "fuori moda" che lo attraversa.

Lo si intuisce fin dalle note in ultima di copertina: «Questo libro si interessa dell'amore che dura». Romanzi, cinema, fiction, nonché il chiacchiericcio quotidiano sembrano dedicarsi invece agli amori che finiscono, al cambio dell'amante di turno, ai nuovi fidanzati dei vip. Oggi i giornali danno conto di una specie di cerimonia di addio celebrata in spiaggia alla presenza dei figli fra Gwyneth Paltrow e Chris Martin in vista del divorzio. Mah...

Il nostro libro, invece, «indaga gli amori che lasciano il segno, che non vogliono morire, nemmeno di fronte all'esperienza traumatica del tradimento e dell'abbandono». La materia è dunque l'amore di coppia che aspira alla durata, al "per sempre". Anche questo, un ideale che sopravvive solo nell'impegno di tante coppie, giovani e adulte, che vivono il loro sentimento fuori dai clamori mediatici, assai più intrigati dagli amori estemporanei.

Come se non bastasse, Recalcati lancia addirittura la sfida di un'indagine sulla possibile durata di un amore dopo un tradimento e un abbandono. Così, il nucleo diventa la più desueta delle questioni: il perdono.

Oggi vogliamo che la nostra relazione amorosa sia perfetta. Appena mostra una piccola crepa, appena sorpende con una svolta inattesa, quando richiede un supplemento di energia, la lasciamo morire e preferiamo buttarci su una nuova storia. La "cattiva infinità" del don Giovanni continua a fare proseliti, sembra non aver insegnato nulla.

Anziché recidere la pianta che è cresciuta un po' storta, si può tentare un'altra via: raddrizzarla. Ma per far ciò bisogna saper mettere in atto un altro dei sentimenti-atteggiamenti-comportamenti meno praticati e attuali, cioè il perdono.

Ora, non si vuole qui - né lo fa (nella maniera pià assoluta) l'autore - sottovalutare gli effetti devastanti di un tradimento, e risulta impossibile calarsi fino in fondo nelle pieghe di ogni vicenda personale. A volte perdonare è, forse, impossibile. E neppure si vuole indicare il perdono come una sorta di medicina che, una volta mandata giù, mette a posto le cose. No, vale il contrario: il perdono è difficile, a volte impossibile; richiede coraggio, eroismo, pazienza... Di sicuro, è più facile lasciar morire quella pianta storta che ripartire da capo e provare a farla crescere, di nuovo, nel modo giusto.

Eppure, quando l'amore è stato ferito e tradito, nel caso in cui chi ha sbagliato torni con sentimenti autentici e veri, al perdono non c'è alternativa. E, a volte, si possono vedere quei tronchi che, nati bene, a un certo punto si sono piegati da una parte, ma poi, non si sa come, sono tornati a crescere diritti, e nel tempo, il tronco si è allargato, si è fatto più solido e stabile e ora, con la sua chioma rigogliosa, sa coprire la vita intera.


08 aprile 2014

 
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