Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 06 ottobre 2024
 
Cibo e Salute Aggiornamenti rss Giorgio Calabrese
Nutrizionista dell'Università Cattolica

Insonnia, la tisana fa male?

Un italiano su cinque soffre d’insonnia. Noi medici abbiamo sempre consigliato un cambio di abitudini, ma spesso abbiamo prescritto farmaci ipnotici che favoriscono il sonno. Da  qualche anno, però, c’è un’alternativa che all’apparenza è più naturale e quindi meno  dannosa dei farmaci, ma i risultati e le complicanze collaterali non danno ragione a chi sostiene questa teoria.
L’Agenzia del farmaco francese ha autorizzato 19 piante che   combattono l’insonnia, riferendosi più che a una valutazione scientifica testata, a un uso “tradizionale”. Vista la mancanza di ricerca scientifica approfondita, in Italia il servizio di  Farmaco vigilanza ha messo sotto controllo queste sostanze e non si è trovato molto  d’accordo con l’agenzia francese.
È stata definita, ad esempio, l’esclusione della pianta Ballora nigra perché sospettata di danneggiare il fegato per la presenza di alcuni alcaloidi che si trovano, con la stessa azione epatotossica, in un’altra pianta: il Camedrio. Un altro prodotto molto utilizzato nel passato e che è stato proibito è l’Euphytose, che al tempo conteneva anche la pianta Ballora e poi Biancospino, Guaraná, Valeriana e Cola. Un’altra pianta sotto controllo è l’Anemone pulsatilla che contenendo protoanemonina, un  composto notoriamente tossico a livello neurologico e nefrologico, presenta un rischio alto che ne fa escludere l’uso per addormentarsi. Nelle altre 16 erbe rimanenti non ci sono rischi anche se resta dubbia l’azione ipnotica delle stesse. Non ci sono controindicazioni per Melissa, Fiori d’arancio, Tiglio e Verbena; mentre per Passiflora, Luppolo e Valeriana si riferisce che l’azione è quasi nulla o quantomeno molto discutibile.


04 gennaio 2011

 
Pubblicità
Edicola San Paolo