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venerdì 23 maggio 2025
 

Israele: mi prendo una casa, ti dò un assassino

Tel Aviv, la protesta di un gruppo di israeliani, parenti di vittime del terrorismo, per la liberazione dei detenuti palestinesi (Reuters).
Tel Aviv, la protesta di un gruppo di israeliani, parenti di vittime del terrorismo, per la liberazione dei detenuti palestinesi (Reuters).

La notizia: Israele ha liberato 26 palestinesi detenuti nelle sue carceri, e subito dopo ha annunciato la costruzione di altre 1.500 unità abitative in quella che viene chiamata Gerusalemme Est, un'area ancora disputata tra israeliani e palestinesi. In sé e per sé non è una novità: in questi ultimi mesi, altre centinaia di palestinesi sono stati liberati (questo era il quarto gruppo a uscire di prigione) e altre centinaia di case in nuovi insediamenti sono state progettate.

C'è quindi qualcosa che va oltre la semplice notizia. I 26 palestinesi appena liberati erano tutti detenuti con condanne per omicidio. Israele, quindi, ha rimesso in circolazione 26 assassini, giudicati tali secondo i suoi standard giudiziari. Altre decine di assassini erano tra coloro che sono stati liberati nel recentissimo passato. In poche parole: la costruzione di case e l'occupazione di terre (lasciamo per un momento da parte se legittima oppure no) val bene la restituzione della libertà a qualche decina di assassini.

Fin qui, inoppugnabili, i fatti. La considerazione che si può fare è questa: forse si agitano troppo tutti coloro che, dalle nostre parti e altrove, vedono Israele come perennemente minacciato di distruzione. Esagerano. E non solo perché Israele, per sua fortuna, è uno Stato solido, politicamente avvertito, bene armato, dotato della bomba atomica, forte di ottimi appoggi internazionali, tecnologicamente avanzato, economicamente robusto. Ma anche perché Israele stesso non teme troppo i suoi primi avversari, i palestinesi appunto. Uno Stato tremebondo, convinto di poter essere facilmente eliminato, metterebbe in libertà così tanti killer solo per costruire qualche casa in più?

Questi e altri temi di esteri anche su fulvioscaglione.com

30 ottobre 2013

 
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