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mercoledì 09 luglio 2025
 

L'identità di Famiglia Cristiana

Sono un giovane insegnante di Lettere e Religione nella Scuola secondaria. Dopo l’intervento di Celentano al Festival di Sanremo, i miei ragazzi mi hanno chiesto come mai la rivista si chiami Famiglia Cristiana. La maggior parte di loro pensano che sia un settimanale solo per preti e suore. O, comunque, per “addetti ai lavori”. Inoltre, sostengono che, in un contesto pluralista, l’aggettivo “cristiana” può sembrare elitario. Ho cercato di dire loro, secondo l’intuizione del beato Giacomo Alberione, che Famiglia Cristiana «non deve parlare solo di religione, ma di tutto cristianamente». E che, quindi, c’è posto per tutto!

Sandro P. - Vicenza

Grazie, caro Sandro, per la risposta corretta data ai tuoi studenti. Sì, Famiglia Cristiana «parla di tutto cristianamente». O, in altre parole, non parla solo di religione, ma di «tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode», per usare le parole di san Paolo (Fil 4, 8-9). Forse, come Gesù disse ai primi apostoli «venite e vedete», si potrebbe dire ai tuoi studenti «provate e giudicate ». Solo così si supera la non conoscenza o il pregiudizio che la nostra sia una rivista per preti, suore e “addetti ai lavori”. E che parla solo di religione. Fin dalla sua origine, nel 1931, Famiglia Cristiana si è rivolta alle famiglie e a ogni componente della famiglia. Per tutti ha una parola interessante. Basta sfogliarla. Quanto all’aggettivo “cristiana” che campeggia nella testata, accanto al sostantivo “famiglia”, esso rappresenta la nostra “bandiera”. È la nostra identità. Il modo con cui leggiamo i fatti della vita e della cronaca quotidiana. In una società pluralista ci distingue, ma non ci restringe gli orizzonti. È, semmai, un surplus di responsabilità, tra tanta stampa frivola. Tra i nostri lettori non ci sono solo cattolici e praticanti. Ci leggono tantissimi non credenti. E ci apprezzano per la coerenza e la credibilità. Ma anche per la nostra autonomia e libertà di giudizio, nella ricerca sincera della verità. Senza pregiudizi.


17 aprile 2012

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