L'essenziale è non stare fermi, a crogiolarsi sui propri errori, sulla sfortuna, sui "se"... L'essenziale è muoversi, mettersi in cammino, viaggiare, perché chi sta fermo non arriverà mai da nessuna parte; chi, invece, accetta la scommessa di "cambiare posizione", otterrà almeno il risultato di mutare paesaggio e punto di vista, avrà nuovi stimoli, incontrerà nuove persone. Nel percorso, quasi certamente, sbaglierà. Ma non dicevano gli antichi saggi che "sbagliando si impara"?
Non se se Beppe Severgnini accetterebbe questa traduzione del suo La vita è un viaggio (Rizzoli), ma io l'ho inteso così. E mi piace e condivido questo messaggio, rivolto a un'Italia - soprattutto, ma non solo, ai giovani - sfiduciata e rassegnata. Se vogliamo uscire dalla crisi, che è indivuale e collettiva, va accettata la sfida di "nascere un'altra volta" (anche questa, una mia traduzione filosoficheggiante del testo di Severgnini), di reinventarci, riscoprirci.
Ognuno si sceglierà da sé la propria meta, dice giustamente il giornalista. Che si "limita" a dare una ventina di suggerimenti, da utilizzare come compagni di viaggio, segnavia.Va sottolineato che, fra questi, ci sia la bellezza del fare qualcosa per gli altri.
Quindi, cari tutti, metteti in viaggio: qualcosa troverete!
BUONO O CATTIVO? Buono
PERCHE'? Invita a mettere in campo le nostre risorse, contro l'immobilità e l'apatia, perlopiù con un tono non saccente
TEMI La crisi, e la possibilità di affrontarla per superarla