La Belen che, l’altro giorno, portava un vistoso crocifisso nero, è la
stessa che, qualche settimana fa, dal palco dell’Ariston mostrava
al pubblico la famosa “farfallina”! Possibile che un gesto così
irriverente non abbia fatto storcere il naso a qualche spettatore
cattolico o presunto tale? Siamo così addormentati da non reagire
più neanche quando viene offeso un simbolo della nostra religione?
Se fosse successo con i musulmani, apriti cielo! I soliti benpensanti
avrebbero gridato allo scandalo, alla guerra di religione. Nel nostro
caso, invece, tutto normale. Come se
non fosse successo nulla. Ci ridiamo
e scherziamo su. Lo spettacolo va
avanti. Purtroppo, sono i nostri
valori che vanno indietro.
Andrea G.
Quanto ai valori, i passi indietro
che stiamo facendo sono da gigante.
Il degrado etico non risparmia niente
e nessuno. La stessa religione viene
spesso manipolata. Trasformata, talora,
in oggetto d’ornamento e bellezza,
come appunto il crocifisso al collo
di attrici e modelle. Sarebbe meglio,
invece, testimoniare con la vita quel
che il crocifisso rappresenta. Cioè
quell’amore universale che non esclude o discrimina nessuno. Anzi,
dà la preferenza ai poveri e agli esclusi. E ci “comanda” di amare il
prossimo come noi stessi, chiunque sia. Questo è quel che conta. Il resto
è solo strumentalizzazione ed esibizionismo. A scapito dei simboli
più significativi della nostra religione.