Chi partecipa personalmente ad un evento come il Meeting di Dublino si rende conto che i temi decisivi non sono sempre quelli di cui parlano tutti i media. Uno spazio particolare, molto speciale, ha avuto per i presenti una piccola “Mostra-Giardino”, allestita davanti ad una cappellina dove si teneva una costante preghiera (nel totale silenzio, una vera oasi di spiritualità), dal titolo “Our Common Home” – la nostra casa comune. La Terra, di cui il Giardino mostrava con pochi ed efficaci simboli la fragilità, e il compito di cura, custodia e tutela a noi affidato. Al suo interno anche qualche piccolo stand sulla tutela delle zone umide (paludose) irlandesi, con i volontari che spiegavano pregi, iniziative, problemi.
Insomma, la “Laudato Si’” in azione. Così come è stata evidente l’attenzione alla raccolta differenziata, in ogni angolo della vasta area espositiva, e anche alcuni momenti di confronto, nel Congresso pastorale, specificamente dedicati al tema della tutela dell’ambiente. Numerosi anche gli stand dedicati al tema, nella consueta Fiera delle associazioni e dei movimenti, grande occasione di incontro e conoscenza reciproca; è stato bello, in questo capannone, vedere gli stand delle varie diocesi irlandesi, oppure lo stand della FAFCE, rete di associazioni familiari cattoliche in Europa (dove spiccavano anche il logo e i materiali del nostro Forum delle associazioni familiari – qualcosa anche in Italiano!), ma anche, tra i numerosi stand di case editrici, gli stand della San Paolo (St. Pauls Ireland) e delle Figlie di San Paolo. Sul tema ambientale, in particolare, si segnalava lo stand di Trocaire, ente non profit promosso dalla Conferenza Episcopale Irlandese per la cooperazione internazionale. E proprio il direttore di Trocaire, il vescovo William Crean, ha annunciato in questi giorni che i vescovi toglieranno appena possibile qualsiasi loro investimento o impegno economico collegato a società che producono/sviluppano l’uso di combustibili fossili, nell’ottica di promuovere una uscita la più rapida possibile dalla “società del petrolio” (e non solo), sicuramente corresponsabile di alcuni effetti negativi del cambiamento climatico. Così, anche dall’Incontro Mondiale delle Famiglie cresce un segnale forte di attenzione alla cura del creato, tema su cui tutti, dai governi alle singole famiglie, sono chiamati ad una “conversione” di pratiche e di scelte. Presto, prima che sia troppo tardi.