Canta un antico poeta cinese: «Ogni giorno quell’albero mi dà pensieri di gioia». Ammonisce uno dei santi Padri della Chiesa: «Troverai più nei boschi che nei libri». Scrive John Muir, appassionato padre dell’ambientalismo: «Qualsiasi stupido è capace di distruggere alberi». Per noi tutti, da sempre, l’albero è espressione forte e misteriosa di saggezza, equilibrio ecologico, bellezza... Ogni primavera è vita che si rinnova, sprigionando colori e profumi, offrendo ospitalità...
Ebbene, a Pieve Porto Morone (Pv), nella Settimana santa, sono stati abbattuti sei tigli lussureggianti. La loro rigogliosa esuberanza quarantennale richiedeva una semplice potatura periodica. Ma i proprietari li hanno consegnati a persone che li hanno abbattuti in cambio del legname... Non bastava il solo compenso dei robusti rami? Era proprio necessario il sacricio anche dei tronchi trasudanti linfa vitale? Pensiamo a san Francesco: nella natura riconosceva lo splendido libro nel quale Dio ci parla. Pensiamo a papa Francesco e alla stupenda enciclica Laudato si’, fervida esortazione a ciascuno di noi affinché sia custode responsabile della Creazione... Quanta strada ancora da percorrere!
RENATA E GIORGIO FIOCCHI
Non conosco le motivazioni per cui gli alberi sono stati abbattuti. Tuttavia vi ringrazio per averci ricordato l’importanza e la bellezza di queste meraviglie della natura. Un dono di Dio. La stessa Bibbia ne parla più volte, non solo nel famoso apologo di Iotam (Giudici 9,8-15): ci sono alberi utili per i loro frutti, come l’ulivo, il fico, la vite, ma anche piante maestose come i cedri del Libano o le querce; sotto quelle di Mamre, Dio apparve ad Abramo e gli annunciò la nascita del figlio.