Caro direttore, da un po’ di tempo si parla e si discute dell’impegno dei cattolici in politica. È un bene, ma poi quando si parla con la gente la domanda è sempre quella: da che parte stare? In che partito collocarci? Dove è possibile incidere? In attesa che si chiariscano le cose in alto, cominciamo dalla base. L’Italia cattolica è divisa in parrocchie, cominciamo da lì.
Le parrocchie hanno un territorio ben definito, un paese o un quartiere, abitato da gente, non solo cattolici, che ci vive e lavora. Ebbene, cominciamo da questo territorio, dalla realtà quotidiana con la gente che ci vive accanto. Cominciamo a dialogare con tutti. Un suggerimento su come farlo viene da papa Francesco, il quale per dialogo intende lavorare assieme. Facendo cose assieme si dialoga, ci si conosce, ci si rispetta. Di lavoro su cose fondamentali che interessano le persone, come la famiglia, la casa, il lavoro, la sicurezza, l’aiuto ai deboli, la scuola, ecc., c’è tanto da fare. Quanto ho scritto non penso sia un’utopia, ma fare vera politica.
FRANCESCO FERRARI - Merate
L’impegno dei cattolici in politica, caro Francesco, è un tema che sta emergendo sempre più, a tutti i livelli. Ne ha parlato lo stesso presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti. E c’è un grande fermento in merito nelle associazioni, nelle parrocchie, tra diversi gruppi ecclesiali. La tua lettera mette in evidenza alcuni aspetti fondamentali. Prima di tutto che cosa sia la politica, troppo spesso identicata con l’appartenenza a un partito. La politica è molto di più, e riguarda tutti, perché significa interessarsi della polis, della città, cioè del Paese e del mondo in cui viviamo, partendo dai problemi concreti che tutti dobbiamo affrontare. Per questo fare politica non può che essere ricerca concreta del bene comune.
E il metodo principale per fare politica è il dialogo, principio base di ogni democrazia. Dialogo che, come scrivi, non è solo ascolto, confronto, ma anche lavorare assieme verso un obiettivo. Infine, penso sia importante partire dalla base, dal basso, creando una rete. Magari cominciando dalle parrocchie o comunque dalle nostre comunità cristiane, dall’ambiente in cui viviamo.