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domenica 16 febbraio 2025
 
Le regole del gioco Aggiornamenti rss Elisa Chiari
Giornalista

La Repubblica dei maneggioni

Una professionalità sui generis viene avvistata dalle cronache quotidiane con frequenza imbarazzante attorno alle stanze del potere: trattasi del “faccendiere”, inteso nell’accezione contemporanea di «Intrigante. Mediatore di affari per lo più poco onesti, o addirittura illeciti». Solo negli ultimi 3-4 anni il Corriere della sera ha citato quel genere di mediatore, che in tempi meno politicamente corretti si sarebbe detto un parente più raffinato ed efficace del “maneggione”, 100-150 volte l’anno, che è come dire quantomeno una volta ogni tre giorni. 

Pare che i suoi requisiti fondamentali siano la tessitura di relazioni, tra il lusco e il brusco, sul confine tra politica, affari e malaffare, e l’attitudine a oliare ingranaggi, avendo cura di sporcarsi il meno possibile le mani di grasso, nell’atto di lasciar scivolare fettine di lardo nelle tasche giuste, comprese le proprie. A giudicare da quanto se ne parla e da quanto gonfia le tasche del potere (ovviamente - non sia mai – all’insaputa del medesimo) si direbbe l’unico mestiere che non conosca crisi nella Repubblica fondata sul lavoro.

Ps. Non solo il faccendiere lavora tanto, ma dà un sacco di lavoro soprattutto ai magistrati mentre attorno tutti gli altri, curiosamente, cascano dalle nuvole scivolando sulla buccia di banana lungo i viali di una Tangentopoli senza fine. <


12 maggio 2014

 
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