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lunedì 14 ottobre 2024
 
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La scissione dei Figli delle Stelle

Volano gli stracci in casa Cinque Stelle. Dopo l’espulsione dei quattro senatori Orellana, Campanella, Battista e Bocchino, colpevoli di disobbedienza, decine di colleghi sarebbero in procinto di lasciare il gruppo. Il caos è totale. L’esodo sarebbe talmente massiccio da trasformarsi in scissione. I colleghi fedeli alla linea dicono che ai dissidenti interessa soprattutto conservare lo stipendio pieno di 9000 euro netti (che i grillini devolvono in grandissima parte al Movimento). Ma forse qualcuno, tra questi “marziani a Roma” (copyright postumo EnnioFlaiano) ha avuto un sussulto di coscienza nell’osservare come si fa politica in casa Grillo.

Prendiamo i quattro senatori. Dopo un’assemblea di lacrime e insulti, l’ex cabarettista li ha messi alla gogna con un post del suo blog (vista la quantità di refusi non deve averlo nemmeno riletto, ci avrà messo tre minuti), poi ha affidato il Giudizio Finale su questi Sacharov nostrani alla Rete, la sacerdotessa digitale del dio Baal incaricata di risparmiare o divorare i figli delle Stelle. A favore dell’espulsione hanno votato 29.883 utenti contro i 13.485 innocentisti. Forse i dissidenti (che oggi annusano un po' incerti e titubanti le noccioline offerte dalla sinistra come degli scoiattolini del parco dello Stelvio) si sono chiesti che democrazia è mai quella che vive di post, tweet, messaggini e cancelletti e in cui si può metter fine a una carriera per un pugno di “like”, come in Facebook, senza peraltro sapere chi ha cliccato, se ha cliccato, quante volte ha cliccato, chi ha contato, chi ha garantito contro eventuali manomissioni, come mai ogni tanto il sito sparisce e poi ricompare etc. Del resto per Grillo la parola "notai" è solo la prima persona del verbo "notare" al passato remoto.

Nessuno sa mai niente, si sente solo l’odore di Casaleggio, che non è un formaggio bergamasco, ma il guru di Beppe Grillo, quello coi capelli di Patti Smith, come dice Renzi, e il pensiero millenaristico new age. Il mandato parlamentare di un senatore della Repubblica affidato a 29.883 “like”. La ricetta al pesto di una massaia-blogger postata su Facebook ne fa cinque volte tanto.


28 febbraio 2014

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