Mi sono decisa a scriverle dopo aver letto la lettera di Ivana e Umberto (FC n. 20/2012). Anch’io sono cresciuta con Famiglia Cristiana. Confesso che, per ragioni economiche, mi era balenata l’idea di rinunciarci. Ma mi sono resa conto che non potrei farlo. La nostra rivista è l’unico “lusso” che mi permetto. Da tempo sono abituata a tirare la cinghia. Ma anche nei momenti di difficoltà, aiuto gli altri. Ora, purtroppo, ho perso il lavoro. Così anche i miei figli. Può immaginare come si vive. La pensione di mio marito è spalmata su quattro famiglie. Sono orgogliosa di aver dato al mondo quattro meravigliosi ragazzi. Chi ha rubato il loro futuro? Mi appello ai politici, prima che sia troppo tardi: «Salvate i giovani. Rinunciate ai vostri privilegi». Qualcuno non ci crederà, ma non ho mai mangiato un’aragosta in vita mia. Ma non ne sento la mancanza.

Rosa Maria C.

Quanta dignità nella tua lettera, cara Rosa Maria. Nelle tue condizioni, altri si sarebbero disperati. Tu, invece, riesci a mantenere una compostezza e una serenità che non si improvvisano. Sei come la “donna saggia” della Bibbia. Pur nelle ristrettezze e nelle difficoltà, sai gestire bene la casa e i tuoi cari. Soprattutto i figli, per i quali invochi un lavoro. E un’attenzione particolare da parte dei politici. Non chiedi privilegi o favori. Ma quel che è necessario per vivere e crescere i figli. E ci fai capire, con orgoglio, quel che molti fingono di non voler intendere. Che la vera ricchezza non sono i soldi, ma i figli. Vale per la famiglia. E, ancor più, per la società e il Paese. Purché le istituzioni ne prendano coscienza. Con concrete politiche familiari.