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venerdì 04 ottobre 2024
 

Lavoratori e megastipendi

Apprendo, con fastidio, che la retribuzione dei dirigenti pubblici italiani è tra le più alte al mondo. Oltre quattrocentomila euro lordi annui fino al 2011, ridotti poi a un massimo di trecentomila dal governo Monti. Comunque, sempre più del doppio di quello che guadagnano i manager in altre nazioni tipo Usa, Francia e Germania. Non voglio mettere in discussione la capacità di questi professionisti, ma onestamente questi stipendi sono troppo alti e vanno ridimensionati.
Alti non solo rispetto a quelli di altre nazioni, ma anche in considerazione della grave situazione economica in cui versa il nostro Paese. In Italia le cose non vanno molto bene, nonostante gli accenni sulla ripresa che sta per arrivare. Questi stipendi così alti stridono nei confronti di milioni di persone senza lavoro, ma anche nei confronti degli stipendi di operai e impiegati italiani che, come è noto, sono tra i più bassi in Europa, rispetto al costo della vita che è aumentato moltissimo.
Anche se viviamo in un’epoca di liberismo sfrenato senza riferimento etico alcuno, la coscienza impone di affermare che sobrietà, senso del limite e passione per il bene comune sono riferimenti imprescindibili che dovrebbero animare la politica, per conseguire più uguaglianza e giustizia sociale.


CARLO V. - Seriate (Mi)

Non c’è dubbio che occorra intervenire in questo campo, per evitare gli scandali di stipendi e liquidazioni d’oro con i soldi pubblici, spesso a fronte di scarsissimi risultati se non veri e propri fallimenti. Ma già cinquant’anni fa, Adriano Olivetti diceva che «nessun dirigente, neanche il più alto in grado, deve guadagnare più di dieci volte l’ammontare del salario minimo». È una questione di giustizia e di riequilibrio di quella forbice che si sta sempre più allargando tra ricchi e poveri, a scapito di una classe media in via d’estinzione.
Il tema è sentito dappertutto, così la Svizzera con un referendum propone di tagliare gli stipendi dei “top manager”, per cui nessun dirigente potrà guadagnare in un mese più di dodici volte rispetto allo stipendio di un anno del dipendente più sfortunato. Qualcosa si muove.


02 dicembre 2013

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