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venerdì 13 dicembre 2024
 

Leopardi? Un profeta

Il regista Mario Martone, dopo aver portato le "Operette Morali" a teatro, ora girerà un film sulla vita del poeta di Recanati.
Il regista Mario Martone, dopo aver portato le "Operette Morali" a teatro, ora girerà un film sulla vita del poeta di Recanati.

In seguito a uno di quegli incontri spirituali, misteriosi e fecondi, che avvengono fra un artista e un personaggio, da un po’ di tempo il regista Mario Martone sta indagando la figura di Giacomo Leopardi. «Mi ero già interessato a lui, nel 2004, con L’opera segreta. E da qualche anno ero intrigato dalle Operette morali. Quando il Teatro stabile di Torino mi ha chiesto una programmazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia, ho avuto l’intuizione che quel testo non avesse solo una dimensione filosofica, ma che racchiudesse anche un segreto drammaturgico. Il teatro fu importante nell’infanzia di Leopardi: da bambino metteva in scena con la sorella Paolina testi di sua invenzione. Era un gioco catartico, che lo liberava da sé. Nelle Operette c’è traccia di quel bambino, di quella voglia di giocare, con un’attenzione a temi alti che non esclude la disponibilità al sorriso. C’è una voglia di travestimento straordinaria, un pensiero mai schematico, in forza del quale si proietta in diverse figure, da Giove a Tasso al venditore di almanacchi».

Spesso sfugge una sensazionale coincidenza cronologica: le prime edizioni delle Operette morali e dei Promessi sposi del Manzoni furono pubblicate nello stesso anno, il 1827. «Mentre il grande romanzo del milanese aveva una forma riconoscibile e assurse a testo nazionale, l’opera dell’autore di Recanati fu percepita come “laica” ed ebbe una sorte ben diversa, anche perché la mescolanza di dialoghi e prosa lo rendevano meno “comprensibile”», osserva Martone. «Ancora oggi lo conosciamo solo nelle sintesi scolastiche, ma non si è ancora imposta l’idea di assumerlo come un libro intero, una grandiosa cosmogonia alla stregua delle Mille e una notte o del Decamerone».

Come tutti i classici, anche le Operette morali hanno molto da dire a noi contemporanei. «Diversi elementi colpiscono la nostra immaginazione », osserva il regista. «Pensiamo a quanto è centrale, oggi, il rapporto fra l’uomo e la natura; oppure all’idea che la società sia dominata dall’ipocrisia... Sono questioni diventate manifeste ai nostri occhi e che Leopardi anticipò, deluso dagli sviluppi politici. Mazzini non lo amava, proprio a causa di questa sfiducia, ma guardando la storia a posteriori ci si rende conto di quanto vedesse lungo... Aveva capito che l’organizzazione della società non tendeva all’afflato fra gli uomini, a quell’umana compagnia identificata come unico senso del vivere. Una visione lucida e disincantata».

A voler leggere con mente aperta le Operette morali, si ha la sensazione di essere al cospetto di un laboratorio da cui attinsero Nietzsche, Schopenhauer, Brecht, Pirandello... Leopardi è un profeta? «È in costante dialogo con il passato e il futuro. È innegabile che la sua denuncia e il suo sguardo rivelino tratti profetici, ma possibili solo grazie a una conoscenza profonda degli antichi: sono essi a metterlo nella condizione di attraversare il tempo con una visione ampia».

La trasposizione teatrale dell’opera leopardiana, vincitrice del Premio Ubu per la regia e del Premio La Ginestra, non ha esaurito l’interesse di Martone, al lavoro su un film dedicato al poeta. «Ho la sensazione che il cantiere sull’Ottocento che si è improvvisamente aperto nella mia vita, dal quale sono germogliati Noi credevamo, la rivisitazione di capolavori di Verdi e Rossini e la versione teatrale delle Operette, darà un ulteriore frutto. Il film uscirà l’anno prossimo». Dovrebbe trattarsi del racconto della vita del grande poeta, mentre non è ancora stato deciso l’attore che lo interpreterà. Di sicuro, ci permetterà di conoscere meglio questo padre intellettuale del nostro Paese.

La copertina delle "Operette Morali" di Giacomo Leopardi, da oggi in edicola con "Famiglia Cristiana".
La copertina delle "Operette Morali" di Giacomo Leopardi, da oggi in edicola con "Famiglia Cristiana".

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26 luglio 2012

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