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lunedì 19 maggio 2025
 

«Il sacerdote alla predica deve ricordare che ha davanti persone, non cose»

Riflessioni di un parrocchiano, vecchio e sordo, stanco di non riuscire a portare a casa da Messa qualcosa su cui riflettere. La Parola di Dio presentata da un sacerdote ha un valore molto profondo, se accompagnata da serio studio e meditazione. A volte c’è troppa fretta, si vuole dire tutto in due parole pur dovendo fare i collegamenti fra le letture e il Vangelo. Si rischia così di non trasmettere niente. Un’omelia non si improvvisa, deve proporre ciò che si è vissuto e meditato interiormente così che un bambino, un adulto, un anziano, ne resti coinvolto a prescindere dall’età. La predica non deve stancare né annoiare, ma essere un qualcosa che ti porti a casa. Il sacerdote nel momento della predica deve dimenticare altri pensieri, come farà con il tempo che corre veloce, e considerare che ha davanti persone e non cose. Sento dire molte volte, con la funzione che dura 40-45 minuti: «Spero la predica sia corta tanto non si capisce niente».

ENZO

Questo momento importante della Messa è diventato spesso un problema. Lo stesso papa Francesco ha scritto che i fedeli e gli stessi ministri ordinati «molte volte soffrono, gli uni ad ascoltare e gli altri a predicare». È triste, ha aggiunto, perché l’omelia potrebbe essere «un’intensa e felice esperienza dello Spirito, un confortante incontro con la Parola, una fonte costante di rinnovamento e di crescita». Queste parole si trovano nell’esortazione Evangelii gaudium, dove Francesco dedica un ampio spazio proprio all’omelia e alla sua preparazione. A questo testo rimando per ulteriori approfondimenti. Cito solo questo bell’esempio che il Papa fa: l’omelia è come la conversazione di una madre con i figli. «Questo ambito materno-ecclesiale», spiega, «in cui si sviluppa il dialogo del Signore con il suo popolo si deve favorire e coltivare mediante la vicinanza cordiale del predicatore, il calore del suo tono di voce, la mansuetudine dello stile delle sue frasi, la gioia dei suoi gesti. Anche nei casi in cui l’omelia risulti un po’ noiosa, se si percepisce questo spirito materno-ecclesiale, sarà sempre feconda, come i noiosi consigli di una madre danno frutto con il tempo nel cuore dei figli».


09 settembre 2020

 
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