Sarà il presidente della Figc Tavecchio ad assumere, in prima persona, la responsabilità delle riforme, avocando a sé la delega assegnata, all’inizio del suo mandato, al presidente della Lazio, e consigliere federale, Lotito.
Già la settimana scorsa, avevo sottolineato come fosse il caso innanzitutto di scandalizzarsi per il peccato, prima di linciare mediaticamente il peccatore. Intendo dire: Lotito non ha fatto altro, in una telefonata privata, se non rendere ufficiale un sospetto, che in tanti avevamo.
In questo sistema calcistico, basato sui diritti televisivi, dà fastidio l’ascesa di società che hanno pochi tifosi, e cioè pochi potenziali telespettatori. E’ logico, però, che lo stesso Lotito paghi, per le dichiarazioni, a mio giudizio, a causa di una ragione su tutte.
Come può occuparsi di riforme chi rappresenta gli interessi, in particolare della Lega Pro, composta da tante piccole squadre, e poi sostiene che proprie le piccole squadre, come il Carpi, non fanno comodo al resto del calcio? Le riforme, infatti, dovranno sempre tutelare, comunque, la base del movimento sportivo