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giovedì 22 maggio 2025
 

Lunedì 25 dicembre 2023 - Natale del Signore

Eccoci a Natale, ad assaporare e gustare il tripudio di gioia e letizia presente in tutte le letture «perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio», come dice il profeta Isaia. L’autore della lettera agli Ebrei ci racconta di un figlio amato, prediletto, un figlio che sta al di sopra degli angeli. «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»… tenerezza di sguardi, fioritura di affetti!

Dio finalmente, nella pienezza dei tempi, parla come meglio sa fare e crea una vita speciale: «Ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo».

Gesù figlio è stato pensato già prima dell’origine del mondo, nell’essere delle cose c’è quindi l’essenza della relazione affettiva riuscita, il buon funzionamento del mondo intero viene da lì! Essere figli è la ricchezza migliore che abbiamo, vivere da figli di Dio e da fratelli tra di noi è il percorso affascinante e difficile di una vita! Nel Vangelo troviamo il racconto della nascita: «Si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia…»; e poi ancora «Troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».

Il Natale sta qui, quel bimbo che ci è dato e che «tutti gli angeli di Dio adorano». In queste poche parole troviamo tutto quello che serve a “maturare” la vita umana e a custodirne la fragilità: il tempo che “si compie”, un venire alla luce, un avvolgere premuroso, un adagiare in un luogo di nutrimento. Sono questi gli ingredienti della nascita, di ogni nascita. Anche per noi è stato così: c’è stata una gravidanza che ci ha portati a termine, almeno per i più, la mamma ci ha dato alla luce, qualcuno ci ha avvolto per mantenerci caldi e infine siamo stati adagiati in un luogo favorevole alla vita.

La nostra vita, se ci pensiamo bene, procede grazie a queste azioni semplici, spontanee, che sono nelle cose stesse, nella natura umana, nulla da inventare. È necessario che il tempo delle cose, delle relazioni, degli eventi, maturi. Guai a non rispettare i tempi, guai a fare fretta, assalire, pretendere, raccogliere prima del tempo… È importante poi essere avvolti, custoditi, protetti, adagiati in un luogo sicuro, contenuti, nutriti, un po’ a ogni età. Dio sa quanto ne abbiamo bisogno! E Dio decide di condividere tutto dell’umano: tempi, fragilità, bisogno immenso di cura e tenerezza. Il Signore del mondo da sempre rifugge l’onnipotenza, quella dura e pura, che stravolge e sbigottisce, non ne vuole proprio sapere. E si presenta e si fa vicino mediante un bimbo che nasce, cresce e matura in se stesso un’altra onnipotenza, quella dell’amore, vivendo poi da grande ogni relazione con benevolenza e finezza d’animo.

Ecco allora che il Natale racchiude il mistero di Dio che viene in questo mondo, che è il mistero della vita umana così preziosa e cara, così fragile e delicata. È da amare e custodire la vita, oggi più che mai, nei bimbi martoriati in ogni angolo di questa nostra travagliata terra!


21 dicembre 2023

 
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