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venerdì 20 settembre 2024
 

«Mio figlio e sua moglie, genitori a quarant'anni con la fecondazione assistita: voglio essergli vicina, ma ho tanti dubbi»

Caro don Stefano, mio figlio e sua moglie desiderano tanto avere un figlio. Mia nuora ha avuto, con tanto dolore, alcuni aborti, sembra a causa dell’età, ormai sopra i 40 anni. Il fatto è che si sono incontrati tardi.

Dopo varie visite ed esami in ospedale, si sono ora rivolti a una clinica privata che effettua la fecondazione in vitro. Sono contenti per l’attenzione ottenuta. Mia nuora ha i suoi parenti lontano e si confida volentieri con me.

Io le ho già detto che tali procedure mi spaventano, ma ritengo che devo anche esserle affettivamente vicino. Si dovrebbe prendere chiaramente posizione con il rischio di rovinare i rapporti?

Oppure, pregare e stare loro vicina. Non frequentano la chiesa, i “moralismi” non sarebbero capiti. Sono triste, mi sento ambigua... Grazie se può rispondermi.

GIULIANA

Cara amica, c’è solo una risposta possibile alla tua domanda e te la suggerisce la tua coscienza, quando ti dice che devi stare vicina a tua nuora e, ovviamente, a tuo figlio. Il tuo smarrimento è comprensibile e non è segno di ambiguità: la possibilità di accedere alla procreazione medicalmente assistita (PMA) – con tecniche “in vitro” peraltro incompatibili con l’insegnamento della Chiesa (per approfondire si legga il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede dal titolo Il rispetto della vita umana nascente e la dignità della procreazione, facilmente reperibile in rete) –, è una novità di questi ultimi decenni, dovuta a due fattori concomitanti: l’incredibile sviluppo conosciuto dalle scienze biologiche e l’età sempre più matura in cui le donne sperimentano la loro prima (e sempre più spesso unica) maternità.

Oggi l’età media in cui in Italia si partorisce per la prima volta è di 33,1 anni. Nel 1980 era di 25 anni, nel 1990 di 26,9 e nel 2000 di 28. I motivi sono soprattutto di ordine sociologico e non è qui la sede per parlarne, anche perché sono abbastanza noti. Questo spiega, peraltro, la grande crisi demografica che stiamo vivendo e che si sta sempre più accentuando. Quando tu eri giovane quelle due situazioni erano sconosciute e nemmeno immaginabili. Ci si sposava (oggi più raramente anche quello) prima e le donne avevano il loro primo figlio in età ancora pienamente fertile. Nel 2020, anno di cui disponiamo degli ultimi dati, le coppie trattate con i vari metodi di procreazione assistita sono state oltre 65 mila, i figli nati vivi circa 11 mila.

Questo ci dice che esistono, a fronte di procedure estremamente faticose per la donna, percentuali di successo abbastanza basse (oltre alla perdita probabile di embrioni creati ad hoc, uno dei motivi che pone problemi di ordine morale). Questa difficoltà può creare un senso di frustrazione in chi si avventura in questi percorsi lunghi e impegnativi con tante speranze e poi non raggiunge la meta desiderata. Parlando con chi opera nei consultori cattolici e nei centri famiglia si apprende che oggi le coppie si formano in età più matura, quando il lavoro e, quindi, l’organizzazione della propria vita hanno raggiunto una certa stabilità. A questo si aggiunga che anche la coppia ha bisogno di tempo per trovare un suo equilibrio prima di lanciarsi insieme nella vita.

Da questi esperti si apprende anche che l’ansia di avere il figlio può creare delle tensioni, sia nella coppia che con il mondo relazionale esterno. Infatti anche la dimensione psicologica e affettiva gioca un importante ruolo in questo cammino, tanto che, ad esempio, il Centro della Famiglia di Treviso ha avviato un percorso con diverse coppie per un intenso lavoro a livello relazionale all’interno della coppia e i risultati sembrano incoraggianti per chi sceglie questo percorso come alternativo alla PMA. A ulteriore conferma che il mondo degli affetti è importante nel benessere generale della persona.

Tutti motivi, questi, che mi spingono ancora di più a incoraggiarti a una grande vicinanza umana verso questa coppia, soprattutto nell’esercizio di un ascolto empatico.


16 novembre 2023

 
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