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lunedì 27 marzo 2023
 

Mio figlio che non trova lavoro

Buonasera, sono una lettrice da molto tempo e abbonata da qualche anno. Le scrivo mossa dalla pena che mi assale ogni volta che vedo mio figlio buttato sul letto, pieno di sconforto. Ha terminato la scuola professionale, con ottimi risultati, ma non trova ancora un’occupazione, nonostante abbia inviato il suo curriculum dappertutto. Rispetto alla situazione generale, so di non raccontarle niente di nuovo. Per “fortuna”, il mio ragazzo non è un disoccupato con figli a carico. È un giovane, però, che sta perdendo la speranza e si sta deprimendo. La scuola gli ha insegnato un mestiere, lui ha solo voglia di “sporcarsi le mani” per guadagnare il pane, ma tutto ciò non conta nulla. La sua preparazione, che potrebbe essere messa a frutto, presto andrà in malora. Ora, anch’io, sono entrata nel club delle mamme che vivono il dolore di sentirsi impotenti per il grave disagio dei figli. Ai politici vorrei chiedere: ma voi ce l’avete un figlio disoccupato in famiglia? Sapete che cosa prova una mamma ad avere un ragazzo ventenne che si aggira per casa con gli occhi spenti, vuoti di speranza? Vi prego, impegnatevi davvero per questi ragazzi!

UNA MAMMA IN PENA

Forse, è vero quello che dice questa “mamma in pena”. politici sono così lontani dalla vita reale, avvolti tra privilegi e benefici vari, che non capiscono il dolore o il pianto di un genitore per un figlio senza futuro. Nonostante si sia preparato bene, con sacrifici e buoni risultati, per inserirsi nel mondo del lavoro. Oggi, l’Italia penalizza le nuove generazioni e non investe seriamente su di loro, pregiudicandosi crescita e sviluppo. Tanti ragazzi, ormai, il futuro sono costretti a cercarlo altrove, al di fuori dei confini di una nazione che sentono “matrigna” più che madre. Negli altri Paesi, per lo più, eccellono in ogni campo, dall’insegnamento all’industria. Ma così si depaupera l’Italia dei migliori cervelli che, difficilmente, torneranno in patria. Ma si dà anche il caso del povero diciannovenne Joele Leotta di Nibionno (Lecco), che in Inghilterra, dove s’era trasferito in cerca di lavoro, trovi la morte, ucciso da balordi.


31 ottobre 2013

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