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lunedì 09 settembre 2024
 

«Nelle nostre chiese non si pensa abbastanza alla sicurezza dei fedeli»

Stimatissimo direttore, da tempo lettore di Famiglia Cristiana mi chiedo il motivo per cui in nessuna chiesa italiana esistono dispositivi di sicurezza (estintori, maniglie antipanico, ecc.), come accade in tutti gli altri luoghi pubblici in cui si possono formare assembramenti di persone. Tra l’altro nelle chiese ci sono spesso lumini accesi...

UN LETTORE

I luoghi di culto non rientrano di norma tra le attività soggette ai controlli di sicurezza antincendio. Per questo le chiese sono esonerate dall’approvazione dei Vigili del fuoco.

Tuttavia, fi n dal 18 febbraio 1993 – data della pubblicazione della Nota Pastorale “La progettazione di nuove chiese”, a cura della Commissione Episcopale per la Liturgia –, esistono indicazioni precise che chiedono ai progettisti e ai committenti (cioè ai parroci e alle comunità ecclesiali) una particolare attenzione alla sicurezza delle persone: «Esiste un obbligo morale di garantire la sicurezza, curando ad esempio gli accessi con numero, dimensione, posizione e senso di apertura delle porte di fuga» (n. 33).

Per questo si richiede che «nel corso della progettazione siano introdotti tutti gli accorgimenti che garantiscono la regolare e agevole manutenzione della chiesa e dei suoi impianti». A sottolineare l’interesse per l’argomento “sicurezza”, la Nota contiene un’ampia appendice documentale che riporta la normativa civile italiana in materia di urbanistica, tutela ambientale, edilizia e norme tecniche di sicurezza.

Dunque, le indicazioni ci sono e fanno appello a un “obbligo morale” che va ben al di là della semplice normativa vigente e che va declinato con coscienza caso per caso.


10 novembre 2023

 
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