Neanche la Nazionale si salva più. I bengala a profusione di Italia-Croazia sono la prova che il divieto di portare sugli spalti motivi di pericolo è minaccioso quanto inutile: una grida manzoniana. Lo stadio è zona franca, ci è scappato di mano. L’immagine dello Stato che dovrebbe affermare la legalità ne esce scolorita nella sua autorevolezza.
Passa l’idea che chi vuole soltanto vedere la partita starebbe più al sicuro a casa e farebbe meglio a rimanerci. Si dirà: poco male si può vivere senza. Vero, peccato che il problema esista anche in luoghi da cui, a differenza che dallo stadio, non si può fuggire: le periferie per esempio, a Milano come a Roma. Ogni volta che lo Stato non trova l’autorevolezza (cosa assai diversa dall’autoritarismo) per garantire il rispetto del diritto, al suo posto si afferma il sopruso: la prevaricazione di chi si prende con la forza ciò che non gli spetta togliendolo a chi ne ha diritto, innescando tensione sociale e voglia di vendetta.
Il più delle volte è guerra tra poveri, è vero, ma pericolosa: sulla sua linea del fronte, ogni volta che chi rispetta le regole è costretto a battere in ritirata, muore un pezzo di democrazia.