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giovedì 14 novembre 2024
 
Le regole del gioco Aggiornamenti rss Elisa Chiari
Giornalista

Nelle periferie come allo stadio, dove le regole arretrano vince il sopruso

Neanche la Nazionale si salva più. I bengala a profusione di Italia-Croazia sono la prova che il divieto di portare sugli spalti motivi di pericolo è minaccioso quanto inutile: una grida manzoniana. Lo stadio è zona franca, ci è scappato di mano. L’immagine dello Stato che dovrebbe affermare la legalità ne esce scolorita nella sua autorevolezza.

Passa l’idea che chi vuole soltanto vedere la partita starebbe più al sicuro a casa e farebbe meglio a rimanerci. Si dirà: poco male si può vivere senza. Vero, peccato che il problema esista anche in luoghi da cui, a differenza che dallo stadio, non si può fuggire: le periferie per esempio, a Milano come a Roma. Ogni volta che lo Stato non trova l’autorevolezza (cosa assai diversa dall’autoritarismo) per garantire il rispetto del diritto, al suo posto si afferma il sopruso: la prevaricazione di chi si prende con la forza ciò che non gli spetta togliendolo a chi ne ha diritto, innescando tensione sociale e voglia di vendetta.

Il più delle volte è  guerra tra poveri, è vero, ma pericolosa: sulla sua linea del fronte, ogni volta che chi rispetta le regole è costretto a battere in ritirata, muore un pezzo di democrazia. 


17 novembre 2014

 
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