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venerdì 02 giugno 2023
 

«Non è vero: non siamo tutti fratelli!»

“Siamo tutti fratelli”: nel leggere questa frase sulla copertina di Famiglia Cristiana (n. 14/2016), mi si è gelato il sangue! E neppure la foto di papa Francesco, che pur apprezzo tantissimo, è riuscita a farmi sbollire la rabbia che ho dentro. No, non siamo tutti fratelli: per me non lo è chi sgozza bambini e adulti come fossero animali; chi stupra o sevizia minori; chi ruba il salario dell’operaio o froda soldi al piccolo risparmiatore pensionato; chi mette in posti pubblici gente corrotta e dispensa vagonate di soldi ai soliti amici e parenti; chi predica bene e razzola male anche all’interno della Chiesa; chi uccide negli ospedali; chi guadagna miliardi calciando un pallone o vendendo il proprio corpo o gli organi degli altri... No, questi non sono miei fratelli. Non appartengono alla mia famiglia. Lei può dirmi: chi sei tu per giudicare? Io non sono nessuno, sono un peccatore che cerca di ragionare con la propria testa, indignato di avere simili “fratelli”! L’amore di Dio vale anche per me che ho dentro questa “rabbia scandalosa”? So che la sua risposta non mi convincerà, ma l’attendo con ƒfiducia.

PAOLO

Condivido la tua rabbia e sono anch’io indignato contro chi si macchia di efferati omicidi o sceglie la corruzione e il disprezzo degli altri come criterio di vita. Così come non sopporto gli ipocriti e chi usa il potere per interessi personali e non per servire il bene comune. Detto ciò, anche i “peccatori” sono miei fratelli, nella speranza che si redimano. Né dimentico che pure «il giusto pecca sette volte al giorno».


28 aprile 2016

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