Libri, il buono e il cattivo Aggiornamenti rss Paolo Perazzolo Responsabile del desk Cultura e spettacoli Padri e figli nemici? Michele Serra racconta... 0 0 0 Invia ad un amico Riduci carattere Ingrandisci carattere Stampa la pagina Gli sdraiati di Michele Serra (Feltrinelli) balza in testa alla classifica dei libri più venduti. Riconosciamogli subito un doppio merito: 1) l'aver scalzato dal trono Fabio Volo; 2) l'aver posto al centro dell'attenzione il rapporto fra padri e figli, genitori e figli, generazioni diverse. Il titolo è un'immagine efficace di come un adulto vede l'adolescente-figlio di oggi: disteso sul divano, un po' sperso fra Tv, cellulare, cuffiette, tablet... Poco incline a comunicare. Come se avesse deciso da tempo che, farlo, è inutile e impossibile. Scegliendo la forma del diario-romanzo, Serra si domanda come sia potuto accadere questo: cioè come e quando e perché si è creata questa distanza, questa estraneità. Il padre protagonista è piuttosto in crisi, disorientato, però si è messo in testa di ripetere con il proprio figlio quell'escursione in montagna che suo padre fece con lui... Buono o cattivo? Buono: perché riapre un dibattito necessario, perché lo fa in maniera non retorica, perché Serra scrive bene, perché l'idea di una padre e un figlio "costretti" a guardarsi in faccia in montagna è suggestiva... Ho solo trovato qualche eccesso caricaturale nella descrizione sia della vecchia che della nuova generazione. A questo punto, speriamo che il libro accenda la discussione, che metta i padri di fronte alle loro responsabilità, ma faccia lo stesso con i figli. L'essenziale è riaprire il canale comunicativo, guardarsi negli occhi e parlarsi. Un suggerimento: leggere il libro di Serra in parallelo al saggio Il compesso di Telemaco dello psicanalista Massimo Recalcati (anch'esso Feltrinelli). 28 novembre 2013