Cara Famiglia Cristiana, abbiamo lasciato alle spalle un anno intriso di sofferenze, di paure, di ristrettezze economiche e all’alba di un nuovo anno ci aggrappiamo alla speranza. Abbiamo cambiato tante abitudini: il non poter stare insieme, il sorriso dietro una mascherina, il distanziamento; tutto è stato ridimensionato. Mi sono chiesta come ne è uscita la fede dei cattolici, il nostro credere nel “Bambino Gesù”. Ci siamo forse smarriti, abbiamo preso paura, oppure ci siamo abbandonati nella braccia del “Dio Padre” che ha cura dei suoi figli? Ho provato a darmi una risposta e sono arrivata a questa conclusione: chi ama e crede in Gesù non teme le paure, non si lascia scoraggiare, ma raccoglie tutte le forze e abbraccia la “Croce”, segno di riscatto per ogni uomo. Sono certa che uniti riusciremo a migliorarci. Ancora buon anno.
LUIGINA GRANDELLI CANOVA - Mantova
Grazie per queste parole di speranza e di incoraggiamento, basate su una fede profonda in Dio Padre e sull’amore di Gesù, che ci libera da ogni paura. Abbiamo tanto bisogno di sostenerci a vicenda, di rincuorarci, di afdarci al Signore, per non lasciarci vincere dal male e dalla cattiveria, dall’egoismo che porta a scelte meschine, dalle parole e dai sentimenti di paura, odio, vendetta. Noi cristiani possiamo e dobbiamo abbandonarci nelle mani di Dio per essere tranquilli e sereni «come un bimbo svezzato in braccio a sua madre » (Salmo 131), e per essere testimoni di speranza e di ducia, portatori di luce nel buio del mondo.