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giovedì 13 novembre 2025
 

"Amare è una via di Cielo che Gesù ci ha lasciato"

Giovanni 10,31-42 - 

Si avverte che mancano poche ore all’inizio della Settimana santa dal clima teso che si respira nelle pagine del Vangelo di Giovanni che stiamo leggendo durante questi giorni. “I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. Gesù rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio»”. Ancora una volta il Vangelo ci mette davanti a ciò che di scandaloso Gesù è venuto ad annunciarci. Finché lo prendiamo sul serio solo nella sua umanità, nelle dinamiche relazionali, nella lettura orizzontale della sua vita e del suo messaggio, Cristo è utile ma fondamentalmente innocuo. Ma ciò che fa di Lui qualcosa di diverso è proprio la Sua divinità. Gesù non è solo veramente uomo ma è anche veramente Dio. Noi cristiani lo dimentichiamo molto spesso. Non ci scontriamo molto con questo scandalo, e ciò lo si vede dal fatto che di Lui ci prendiamo solo ciò che ci conviene, ciò che ci serve, ciò che possiamo capire e utilizzare a nostro vantaggio. Essere cristiani significa pensare la propria vita a partire dalla totalità della persona di Gesù, cioè dalla sua umanità e dalla sua divinità insieme. Se Gesù è Dio tutto cambia per noi. Il suo insegnamento non è solo valido perché utile in termini esistenziali, ma è valido perché ha una profondità più grande della nostra semplice esistenza. Amare, allora, non è più un precetto ma una via di cielo che Egli ci ha lasciato.

Qui il Vangelo completo 


30 marzo 2023

 
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