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mercoledì 25 giugno 2025
 

Un fiume senza argini è distruttivo; le regole servono: rispettiamole

Dal Vangelo secondo Matteo - 

La riflessione per mercoledì 15 marzo - Parola del giorno: Matteo 5,17-19

Capita spesso che qualcuno leggendo troppo velocemente il Vangelo e cogliendo la costante polemica che Gesù intavola contro gli scribi e i farisei, possa facilmente convincersi che il Suo messaggio consista nell’abolizione di ogni regola. Ma una convinzione simile potrebbe solo suscitare facili applausi ma sarebbe invece deleteria per il bene di una persona. La regola certamente mette un argine alle persone, ma lo fa per incanalare le sue energie verso un bene. Un fiume senza argini è distruttivo, ma un fiume ben incanalato non solo arriva lontano ma può anche produrre energia o essere sfruttato per il bene di tutti. Così la vita di ognuno di noi quando è sciolta da qualunque argine è destinata a distruggere e anche ad autodistruggersi. Ciò che Gesù contesta agli scribi e ai farisei è l’interpretazione rigida della Legge. In questo tipo di interpretazione l’uomo non ha più un argine che lo conduce a un bene, ma è imprigionato in uno schema che non lo porta da nessuna parte. Tutto l’insegnamento di Gesù è l’interpretazione giusta della Legge e dei profeti, per questo nella pagina del vangelo di oggi Egli usa la parola “compimento”: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto». Il Vangelo non è in sostituzione a tutto ciò che possiamo e dobbiamo fare da soli e con le nostre capacità, ma ne rappresenta il compimento, cioè lo sguardo definitivo attraverso il quale dopo aver fatto tutto il nostro possibile troviamo nella Grazia di Dio il pezzo mancante che fa si che ciò che rimane della vita non è la fatica o sforzo di stare alle regole, ma la gioia.


14 marzo 2023

 
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