Gentile direttore, sono una vecchissima e affezionata abbonata, da ben 59 anni! Leggo sempre la sua posta e mi piacciono molto le sue risposte. Seguo i Rosari su Tv2000 e ho notato che si prega sempre per i morti, gli ammalati, le famiglie, chi li cura ecc. Ma mai per i moribondi! È un momento molto difficile il passaggio da questa vita all’altra. I moribondi hanno bisogno dell’aiuto e conforto di san Giuseppe, Maria e Gesù. Perché non si prega più per loro come si faceva una volta?
UNA NONNA
Grazie per l’affetto e la fedeltà di così lunga data. E grazie anche per il giusto richiamo a essere attenti ai moribondi. È importante ricordarci di pregare per loro. È capitato un caso recente nella nostra comunità religiosa paolina: abbiamo saputo che un confratello di un’altra casa era in n di vita e al mattino abbiamo celebrato l’Eucaristia scegliendo la Messa per gli infermi e i moribondi, prevista nel Messale. Nella liturgia della Chiesa c’è pure un apposito rituale per i malati, inclusi coloro che stanno per lasciare questo mondo. È intitolato Sacramento dell’Unzione e cura pastorale degli infermi. In questo documento leggiamo: «Si ricordino i sacerdoti e soprattutto i parroci… che è loro dovere visitare personalmente e con premurosa frequenza i malati, e aiutarli con senso profondo di carità» (n. 35). Ecco, infine, una delle preghiere previste quando il momento della morte sembra imminente: «Parti, anima cristiana, da questo mondo, nel nome di Dio Padre onnipotente che ti ha creato, nel nome di Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che è morto per te sulla croce, nel nome dello Spirito Santo, che ti è stato dato in dono; la tua dimora sia oggi nella pace della santa Gerusalemme, con la Vergine Maria, Madre di Dio, con san Giuseppe, con tutti gli angeli e i santi.