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sabato 05 ottobre 2024
 

Quali sono le caratteristiche dell’amore vero?

Don Davide Banzato riflette sulla prima lettera ai Corinzi durante la prima puntata de I viaggi del cuore in Cappadocia ripercorrendo la storia delle origini del cristianesimo e di san Paolo, originario di Tarso in Turchia, dove ha vissuto, divenuto apostolo delle genti, ben tre viaggi missionari.

Durante la puntata abbiamo raccontato la conversione di San Paolo apostolo, che arriva a scrivere delle lettere meravigliose che ora mediteremo, ma prima di diventare San Paolo, vive dei momenti difficili come il nascondimento a Damasco, degli anni in cui viene forgiato e preparato a diventare poi un apostolo dell'amore. E commentando la prima lettera ai Corinzi 12,12 san Paolo fa un paragone: “Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo”

Questo esempio ecclesiologico in realtà è anche un esempio sociale, sviluppato da san Paolo dicendo: “Può forse la mano lamentarsi con l'orecchio o con l'occhio?” Come a dire che un membro è più importante dell'altro? A volte noi lo facciamo tra di noi, sminuendo il lavoro degli altri. Con la loro dignità, invece, ogni persona essenziale è importante dice San Paolo all'interno della Chiesa. E questo vale anche all'interno della grande famiglia umana. Questo discorso è una prima parte che introduce il capitolo 13, 1-3, l'inno alla carità, dove san Paolo arriva a scrivere: “Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente”.

Potremmo fare qualsiasi azione, la più grande anche da un punto di vista caritativo, ma non è detto che l'intenzione che ci muove sia veramente l’amore e allora a nulla ci giova. Potremmo essere i più dotti, i più intelligenti, i più sapienti, avere anche doni mistici, ma se non viviamo l’amore concreto, non siamo niente. San Paolo ci ricorda questo ma anche le caratteristiche dell’amore autentico: “L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa” (1 Cor 13,4-7).

Non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Ma la moglie, soprattutto, tutto compra, tutto, spera e tutto sopporta.

E san Paolo conclude dicendo: “Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore” (1 Cor 13,13). E allora se viviamo queste caratteristiche che san Paolo ci trasmette dell'amore - guardando a Gesù - veramente la nostra vita diventa piena. Ricordiamoci che anche san Paolo, prima di arrivare a scrivere queste parole meravigliose, è passato attraverso tante tribolazioni che l'hanno forgiato e anche per noi, allora, diventa importante vivere le prove quotidiane puntando a migliorarci per raggiungere questo vertice d'amore.


06 novembre 2023

 
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