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lunedì 11 dicembre 2023
 

«Quanta violenza e quante pagine difficili da capire nella Bibbia!»

È la terza volta che leggo la Bibbia e mi colpisce sempre la violenza che vi traspare, l’esaltazione di Davide malgrado ne combini di tutti i colori (anche se poi si pente). Mi pongo anche altri quesiti. Per esempio, se la vita sulla terra risale a miliardi di anni fa non capisco perché l’avvento di Gesù sulla terra risale a poco più di duemila anni. Perché, poi, dove è nato il cristianesimo ora i cristiani sono pochissimi? E, ancora, siamo noi cristiani ora il popolo eletto? Qualche settimana fa nel Vangelo si parlava di risurrezione dei morti e mi sono chiesto: come risusciteremo, come quando moriamo? Se uno è portatore di handicap come risusciterà? E i feti degli aborti? Insomma, spesso leggendo le Scritture mi creo delle problematiche e cerco di darmi delle risposte.

FRANCO POLO

La lettura della Bibbia è importante per un cristiano, ma molti passi risultano difficili. Si rischia, anzi, di farsi delle idee sbagliate. Per questo è bene condividere i propri dubbi con qualcuno, ad esempio il proprio parroco. Sulla rivista offriamo qualche risposta nella rubrica del teologo. Per approfondire ci sono anche molti testi utili, ad esempio la Nuova guida alla Bibbia di Gianfranco Ravasi (Edizioni San Paolo) e Non capite ancora? Pagine difficili della Bibbia di Mauro Orsatti (Ancora). Due brevi parole sui quesiti che esponi. La violenza nella Bibbia ci fa capire che non si tratta di un libro “edi cante”, ma del racconto del rapporto tra Dio e l’umanità, nella cui storia non mancano l’odio, la guerra, la vendetta. La pedagogia divina non impone agli esseri umani di essere buoni, ma li accompagna verso una comprensione sempre più profonda di chi è Dio e di qual è il vero bene per noi suoi figli. La lezione dell’amore, culminata in Gesù, non l’abbiamo ancora assimilata no in fondo, siamo in cammino. Circa il popolo ebraico, Dio non viene meno alle sue promesse ed è ancora il popolo eletto; ora il dono della salvezza, per mezzo di Cristo, si è esteso a tutta l’umanità. Ne parla san Paolo nei capitoli 9-11 della lettera ai Romani. Sulla risurrezione dei corpi c’è una bella spiegazione nel cap. 15 della prima lettera ai Corinzi: l’apostolo paragona il nostro corpo a un seme che nella risurrezione germoglierà tras gurato: «È seminato nella corruzione, risorge nell’incorruttibilità; è seminato nella miseria, risorge nella gloria; è seminato nella debolezza, risorge nella potenza; è seminato corpo animale, risorge corpo spirituale».


28 maggio 2021

 
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