Libri, il buono e il cattivo Aggiornamenti rss Paolo Perazzolo Responsabile del desk Cultura e spettacoli Quei braccialetti rossi danno speranza 0 0 0 Invia ad un amico Riduci carattere Ingrandisci carattere Stampa la pagina Albert Espinosa, al centro, fra i ragazzi protagonisti della fiction. Da qualche settimana si è intrufolato nella classifica dei libri più venduti Braccialetti rossi di Albert Espinosa (Salani). Come potete immaginare, è stato sospinto fin lì dall'omonima fiction trasmessa su Rai 1. E' la storia di un gruppo di ragazzi che combattono il nemico più brutto e oscuro, il cancro, trovando nell'amicizia un'invincibile "medicina". Il libro racconta l'esperienza autobiografica dell'autore, un giovane di Barcellona del '73: scoperta la malattia a 14 anni, l'ha contrastata per dieci lunghi anni, subendo interventi, non lasciandosi sopraffare dallo sconforto e dall'insorgere di complicazioni, fino a sconfiggerla. Da questa avventura personale, dolorosa e straordinaria, ha ricavato un prezioso insegnamento, che nulla ha a che fare con manuali di auto-aiuto, ma mira piuttosto a far leva sull'energia interiore di ciascuno. Braccialetti rossi comunica una serie di scoperte: il dolore non è necessariamente un'esperienza solo brutta o insuperabile; posiamo trarre del bene anche dal male; bisogna colorare la vita di giallo, cioè circondarci di quelle persone che sanno esaltare il meglio di noi... Concludo formulando il mio plauso per l'intera operazione che, partendo da un buon libro, ricco di valori umani, profondo, ha saputo portarli al grande pubblico grazie alla televisione. Per una volta, si è scelto di volare alto... Il gradimento del pubblico sia per la fiction Rai, sia per il libro coronano un'iniziativa intelligente. Speriamo che non resti isolata... 10 marzo 2014