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lunedì 07 ottobre 2024
 

«Quei vandali "annoiati" che hanno devastato le tombe dei nonni»

Caro padre, le scrivo spinta dall’indignazione per un increscioso episodio di vandalismo che si è verificato nel cimitero di un paese del Reggiano: lapidi danneggiate, lampade votive sventrate, fiori bruciati, pure la tomba dei miei nonni paterni è stata presa di mira. I colpevoli sono stati identificati; si dice siano i soliti ragazzini annoiati e arrabbiati che hanno vissuto un bruttissimo momento a causa dell’emergenza sanitaria. Questo però non può e non deve giustificare simili atti che denotano, oltre a una deliberata incoscienza, una totale mancanza di rispetto verso chi ha oltrepassato la soglia della vita, persone che abbiamo conosciuto e stimato come compaesani e persone a cui siamo stati legati da un profondo affetto. Questo gesto ferisce anche noi parenti, abituati ad avere cura delle tombe dei nostri cari.

L’intero paese è rimasto sconcertato e si interroga. Ora in quel cimitero hanno installato delle telecamere, ma non sono queste che dovrebbero impedire azioni questo genere. Sono convinta che quei ragazzini, abituati a ogni comodità, annoiati, arrabbiati, malati di protagonismo continuino a nutrirsi di cose effimere a cui ormai sono assuefatti. All’apparenza sembrano avere tutto, invece sono carenti di ciò che più conta nella vita; mancano loro i valori, quelli veri, che non stanno in ciò che si ha, ma in ciò che si è. I più importanti sono l’amore e il rispetto verso il prossimo, tutti gli altri vengono di conseguenza. I giovani che hanno imparato a coltivarli prima di tutto in famiglia poi a scuola, in parrocchia mai e poi mai potrebbero lasciarsi coinvolgere in un atto tanto deplorevole come uno scempio compiuto sulle tombe di un cimitero. Rimane da sperare che anche quei ragazzini, che ora in paese non comprendiamo, ma che la comunità non lascerà soli, possano prima o poi scoprire e interiorizzare questi valori e farne la base della loro esistenza, solo allora potranno provare un sincero pentimento per il deplorevole gesto compiuto.

UN’AFFEZIONATA LETTRICE

Non ho molto da aggiungere alle tue riflessioni, che condivido. La vera soluzione è far capire davvero ai nostri ragazzi cosa sono l’amore e il rispetto. E qui noi adulti dovremmo interrogarci se la nostra testimonianza quotidiana è autentica. D’altra parte, sarebbe sbagliato continuare a giusti„care tutto, anche l’assurdo vandalismo di questi ragazzi, per quanto il periodo di pandemia abbia potuto incidere. Anche nell’educazione ci vuole maggiore fermezza, segno di un amore autentico e di un impegno concreto nel voler bene alle nuove generazioni.


28 ottobre 2021

 
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