Caro padre, si sente sempre più parlare del fatto che non nascono più bambini perché crescerli costa troppo: latte, pannolini, vestitini, carrozzine e passeggini, pediatra, medicine, nido, ecc. Eppure, anche nella mia piccola cittadina ligure, ci sono sempre più persone con il cane, almeno sei su dieci. Ho visto una signora questa estate con un cagnolino nel marsupio come un bambino e un’altra che lo portava nel passeggino. Non parliamo poi di quelli con il vestitino o il cappottino. I negozi che vendono prodotti per gli animali sono sempre di più. Mi chiedo quanto costa mantenere un cane: a vedere la pubblicità del cibo per cani e gatti sembra di avere davanti piatti da cuochi a 5 stelle.
LETTERA FIRMATA
Un cane o un gatto sono spesso una buona compagnia, un aiuto per vincere lo stress e l’ansia. Ma non possono sostituire un figlio. Anche se i bambini sono più impegnativi dal punto di vista economico, la scelta di non averne indica soprattutto poca speranza nel futuro. L’Annuario Istat 2019 informa che nell’ultimo decennio il numero medio di figli per donna è passato da 1,45 a 1,29 (1,21 per le donne italiane). Inoltre nel 2018 il numero dei morti ha superato i nati di 193.386 unità. Siamo un Paese a crescita “sottozero” che, di questo passo, non potrà reggere a lungo. Ma perché non si fanno figli? Per mancanza di speranza nel futuro e per una mentalità sempre più individualistica. È prima di tutto un problema culturale. Per risolverlo c’è bisogno di riscoprire la bellezza della vita e dei bambini, anche attraverso la testimonianza positiva delle famiglie cristiane. E c’è bisogno che chi governa abbia a cuore davvero la famiglia, la metta al centro del suo impegno, avvii politiche in suo favore. Perché, secondo l’Istat, c’è un altro dato allarmante: la seconda causa di povertà in Italia, dopo la mancanza di lavoro, è avere figli.