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giovedì 10 ottobre 2024
 

«Queste Onlus mi sommergono di richieste»

Caro don Antonio, vorrei un suo parere sulla richiesta di offerte da parte di associazioni Onlus. Io ne sono sommerso. Quasi tutte contengono ogni tipo di gadget: biglietti d’auguri, biro, matite, dvd. Sono anche corredate da foto di bambini con il fine di commuovere la gente. Si rivolgono a me con un affettuoso «caro Eugenio», ma non so dove trovano il mio nome e il mio indirizzo. Tutto questo giro di posta con oggetti allegati non ha un costo? Io seguo già numerosi bambini adottati e ho un elenco di enti che benefico da anni e francamente non ritengo di aggiungerne degli altri, anche se mi rendo conto che così non è seguire il Vangelo.

EUGENIO

Anche altri hanno scritto sullo stesso tema. Giuseppina, per esempio, chiede: «Individuati gli enti puliti, come è più caritatevole comportarsi? Distribuire pochi euro a ognuno o concentrare il proprio aiuto su uno solo o pochi? E quali, i più noti o realtà minori?». Cercherò di rispondere in breve. I nomi penso che siano raccolti da consensi precedentemente dati in altre occasioni. C’è poi un costo postale e di gadget, ma è un investimento promozionale che permette di far crescere i fondi, portando quindi dei benefici. Come comportarsi, concretamente? Io penso che ognuno deve dare un aiuto secondo le sue possibilità e secondo il suo cuore.

Quindi, caro Eugenio, non devi sentirti in colpa se non aggiungi altri a coloro che già aiuti. Quanto a chi scegliere, io partirei da realtà che si conoscono direttamente o attraverso articoli e servizi che appaiono su riviste affidabili. Meglio dare pochi euro a tanti o concentrarsi su pochi? Spesso la scelta migliore è indirizzarsi su progetti mirati, che prevedono una specifica somma. Concludo con una citazione di san Paolo. A proposito della colletta da lui organizzata per i poveri di Gerusalemme, così scrive ai Corinzi: «Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza» (2Cor 8,13), e aggiunge: «Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia» (2Cor 9,7).


01 febbraio 2019

 
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