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mercoledì 26 marzo 2025
 

Re Abdallah, in galera chi combatte in Siria

Re Abdallah dell'Arabia Saudita (Reuters).
Re Abdallah dell'Arabia Saudita (Reuters).

Con un decreto firmato da re Abdallah, l'Arabia Saudita ha trasformato la partecipazione a conflitti armati all'estero in un reato punibile con una pena tra i tre e i vent'anni di prigione. Lo stesso decreto prevede la galera da cinque a trent'anni per chi sostiene con la propaganda o con le azioni i gruppi classificati come terroristici. 

Il provvedimento reale ha diversi obiettivi. Da un lato, vuole scoraggiare il flusso dei sauditi che attraversano il confine ed entrano in Siria per combattere contro Assad. Un fenomeno consistente (secondo il ministero degli Interni dell'Arabia Saudita sono almeno 1.200 i cittadini del regno in armi in Siria), in questi anni in qualche modo incentivato dal fatto che il regime saudita ha appoggiato con armi e rifornimenti alcuni dei gruppi militari che partecipano alla rivolta. 

Da questo punto di vista la preoccupazione saudita è forte: il decreto di re Abdallah arriva dopo che anche il Gran Muftì Abdulaziz Al al-Sheikh si era pronunciato contro  il frequente "arruolamento" di sauditi nelle milizie siriane, dicendo a chiare lettere che "in Siria combattono fazioni in lotta tra loro e nessuno dovrebbe immischiarsi" e negando l'esistenza di un qualche "dovere" dettato dalla fede islamica. Se si considera che il Gran Muftì, cioè la massima autorità religiosa del Paese, è di nomina reale, si comprende quanto stia a cuore a re Abdallah la questione degli arruolamenti.

Con questo si arriva alla seconda parte del decreto (quella che punisce anche la propaganda per le organizzazioni catalogate come "terroristiche") e alle ulteriori ragioni di preoccupazione. Da un lato, re Abdallah teme che i combattenti addestrati in siria dalle milizie quaediste possano un giorno tornare nel regno e metterne a rischio la sicurezza: il ricordo di Osama bin Laden è ancora vivo. Dall'altro, considerando che tra le organizzazioni per i sauditi terroristiche ci sono anche Hezbollah (protagonista del Governo in Libano) e i Fratelli Musulmani (fino a pochi mesi fa al potere in Egitto), il decreto mira a mettere al bando non solo alcuni tradizionali nemici, ma anche a mettere al riparo l'Arabia Saudita da eventuali fermenti di Primavera Araba.  


Questi e altri temi di esteri anche su fulvioscaglione.com

04 febbraio 2014

 
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