Re Salman dell'Arabia Saudita (Reuters).
Salman bin Abd al-Aziz al Saud, 80 anni, è re dell'Arabia Saudita dal gennaio di quest'anno. In Occidente verrebbe definito un tecnocrate conservatore: è interessato all'economia e alla politica estera, la riforma della società può attendere. non a caso ha fatto un certo repulisti nelle posizioni di potere (via il primo ministro, il ministro della Difesa e quello dei Servizi Segreti) ma non ha nemmeno sfiorato i gangli del rapporto autorità religiose - autorità civili, che fa dell'Arabia Saudita uno dei Paesi islamici più integralisti al mondo.
Da lì, comunque, bisogna prima o poi passare, perché i religiosi non hanno alcuna intenzione di mollare le posizioni di potere che loro derivano dalla gestione dei precetti religiosi wahabiti. Ecco allora che re Salman potrebbe a breve trovarsi costretto a combattere la "battaglia della musica". La Società saudita per la cultura e per le arti della capitale Riad ha lanciato una serie di lezioni di musica e tanto è bastato perché una serie di importanti figure dell'islam saudita si dicesse contraria.
Sono partite anche larvate accuse di "blasfemia", la clava politico-religiosa che viene sempre usata in questi casi. E, paradosso dei paradossi, contro le lezioni di musica è partita anche una campagna via Internet. La Rete è lecita e la musica è blasfema?
Può darsi che questo sia solo un assaggio, un primo messaggio al re. Del genere: guardare (il potere degli imam) e non toccare. O magari è solo uno sfogo delle frange più intolleranti. Lo vedremo presto. E vedremo come reagirà re Salman.