Antefatto. Domenica 27 ottobre, tavola rotonda conclusiva del congresso dell’Associazione Nazionale magistrati, in tema di giustizia e massmedia. Attorno alla tavola giornalisti, giuristi, magistrati, politici. Un giurista francese accenna ad atteggiamenti antiistituzionali di Nicolas Sarkozy. Dopo di lui tocca a Edmondo Bruti Liberati, capo della Procura di Milano, che, nel contesto di un intervento molto pacato, si concede la seguente battuta: «Una volta tanto possiamo fare gli sciovinisti con i francesi. Sarkozy quanto ad atteggiamenti antiistituzionali ne ha da fare di strada. Noi siamo andati molto, ma molto, avanti, possiamo dare qualche lezione». Dopodiché Bruti prosegue invitando i magistrati alla sobrietà, a non essere suscettibili agli attacchi e agli insulti, a limitare allo stretto necessario le richieste di venire tutelati dal Consiglio superiore della Magistratura in caso di delegittimazione, a tenersi lontani dalle lusinghe del consenso popolare.

Ma della sostanza dell'intervento quasi nulla resta, la battuta, generica e senza nomi, pare l’unica cosa che meriti di essere trasmessa all’opinione pubblica. Il presidente della Commissione Giustizia in Senato Nitto Palma, che partecipa alla tavola rotonda, ritenendo di riconoscere nella battuta un riferimento diretto a Silvio Berlusconi, la stigmatizza come una cosa «gravissima».

Nulla sappiamo invece, eppure sarebbe interessante per avere un termometro di riferimento, dando per scontato che il rispetto istituzionale debba essere reciproco, quale grado di gravità l’onorevole ex magistrato Nitto Palma ritenga di attribuire alle ripetute “battute”, che abbiamo sentito rivolgere in questi anni dalla politica alla magistratura. In particolare, per esempio, sarebbe interessante sapere come ha giudicato l’espressione (grave e greve anche nei confronti di molti ammalati con cui nessuno risulta si sia scusato) di un allora sottosegretario suo collega di partito che, il 9 maggio 2011, qualificò un magistrato della procura di Milano alla lettera come «una metastasi», facendo nome e cognome a un microfono.

Sarebbe interessante perché il senso delle proporzioni e la memoria storica sono importanti, se li perdiamo, disimpariamo a distinguere le pagliuzze dalle travi e viceversa.

Ps. La tavola rotonda è in Rete, registrata per intero in video, chiunque voglia investire dieci minuti nella coltivazione di quel bene prezioso che è il senso critico, facendosi un’idea propria di toni e contesti, fosse anche per contestare il punto di vista di chi scrive, può liberamente accerdervi dal sito dell'Anm.