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mercoledì 12 febbraio 2025
 

Salviamo Gesù Bambino dal triste Natale consumistico

Caro direttore, cerchiamo come cristiani di salvare Gesù Bambino da questa ondata travolgente di consumismo. Natale è diventato una festa di compleanno senza il bambino da festeggiare. Pacchi regalo, omaggi, luminarie, auguri, incontri all’insegna del consumismo, dimenticando che si dovrebbe festeggiare una nascita.

Le settimane dell’Avvento cristiano all’insegna delle corse nei negozi per fare compere, cercando affannosamente di non perdersi gli sconti del Black Friday.

Come cristiani non siamo maggioranza. Siamo nel mondo senza essere del mondo. Teniamoci ben salde le nostre feste e viviamole con più convinzione e fede. Loro, i devoti del consumismo non sanno cosa ci perdono.

FRANCESCO FERRARI – MERATE (LECCO)

 

Caro Francesco, come ogni anno questo tema esce nelle lettere dei nostri lettori. Siamo minoranza, ma questo non deve affliggerci. Anzi, deve esserci di stimolo a recuperare il senso della festa (prima che delle “feste”) cristiana.

Non guardiamo con nostalgia i tempi passati, cogliamo le opportunità del momento presente, cercando nella nostra quotidianità l’essenziale, quello che è invisibile agli occhi ma non al cuore e che si nasconde dietro le luminarie del Natale. Abbelliamo le nostre case col presepio, fatto con i nostri figli e nipoti. Raccontiamo loro, mentre lo facciamo, Chi metteremo la notte di Natale dentro quella culla. Chi stiamo aspettando.

Curiamo la nostra anima, cercando il silenzio, pregando al lume di una candela mentre l’oscurità scende. Ricordiamo chi il Natale lo vivrà al freddo, nella guerra, nell’abbandono. Sentiamoci parte dell’umanità dolente, il modo migliore di fare quella sempre più necessaria “ginnastica” del desiderio e dell’attesa. La salvezza non può attendere.


14 dicembre 2023

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