Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 16 maggio 2025
 

San Rocco e il Coronavirus

È san Rocco il santo più invocato contro la nuova pestilenza del Coronavirus. Migliaia di preghiere giungono al nostro sito e manifestano un’Italia solidale, unita e pronta a leggere un senso profondo nell’epidemia, non un castigo di Dio, ma fare emergere nuove possibilità. Così, questi nostri giorni possono essere occasione di rinsavimento per le coscienze, per ristabilire nuovi e più saggi criteri nelle piccole o grandi scelte della vita. La popolarità di san Rocco, invocato dal Medioevo in poi come protettore dal flagello della peste, continua a diffondersi e con il Coronavirus molti si stanno affidando a lui in Italia e nelle comunità cattoliche dell’Estremo Oriente, come nelle Filippine, a Hong Kong e Macao. Nato a Montpellier, in Francia, fra il 1345 e il 1350, Rocco fu pellegrino e taumaturgo. La sua memoria cade il 16 agosto. Il suo patronato si è esteso alle epidemie, alle malattie gravi, ai terremoti. Nella sola Italia è il patrono di oltre cento Comuni e il compatrono di molti altri, tra cui Napoli. Di viva intelligenza, studiò fino a vent’anni all’Università di Montpellier per poi entrare nel Terz’ordine francescano. Con la morte dei genitori lasciò ogni ricchezza, distribuendo tutti i beni ereditati ai poveri e s’incamminò in pellegrinaggio verso Roma. Rocco viene rappresentato con il bordone dei pellegrini, una borraccia e il tascapane. A volte, accanto a lui, ci sono un angelo e un cane. L’angelo interviene talora come annunciatore della peste, che lo stesso Rocco contrasse, o come consolatore del malato o in atto di medicare il bubbone infetto della sua gamba. L’animale a volte lecca le piaghe dell’appestato, ma quasi sempre ha in bocca o fra le zampe una pagnotta. Arrivato in Italia durante l’epidemia di peste, tra il 1367 e il 1368, Rocco non solo non fuggì, ma andò a soccorrere i contagiati. Su invito di un angelo, benediva gli ammalati con il segno della croce e li guariva. Quando contrasse il morbo, per non contagiare altri, si nascose dentro una grotta o capanna e, secondo la tradizione, un cane gli portava il pane, sottratto alla mensa del suo padrone.

FRATEL CONSTANTINO

Ho dovuto abbreviare molto il testo, ma altre informazioni sulla straordinaria vita del santo si trovano sul sito amicidisanrocco.it. Penso che valga la pena invocare Rocco per chiedere la sua intercessione di fronte alla moderna “peste” del Coronavirus, ma soprattutto per far nostro il suo stesso amore, la sua dedizione esemplare verso i malati, i poveri, i bisognosi. La pandemia ci insegni a scoprire ciò che conta davvero nella vita e ci faccia crescere nella solidarietà e nell’amore vicendevole.


27 agosto 2020

 
Pubblicità
Edicola San Paolo