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martedì 18 novembre 2025
 
Votantonio Aggiornamenti rss Francesco Anfossi - Votantonio

Se Matteo Renzi mira a diventare Silvio Berlusconi

Il Pd gli stava stretto, lo avevamo capito tutti. Matteo Renzi non è tipo da sopportare ordini di scuderia nell’organismo che ha diretto per quattro anni . E dunque eccolo alle prese con una scissione (dopo averne provocata una nel 2017, quella di D’Alema & C.) per fondare “Italia Viva”, partitino del 4, forse 5 per cento, chissà, deciso a lanciare un’opa su “Forza Italia” (che reputa roba da Italia Morta, evidentemente) intercettando i voti in libera uscita del Grande Centro.
Una mossa strategica, anzi tattica, in linea con la grande idea politica del Rottamatore, il Patto del Nazareno. Renzi è sempre stato attratto dal berlusconismo, è cresciuto nella sua subcultura da quando partecipò alla Ruota della Fortuna di Mike, sa che il voto nella Seconda e nella terza Repubblica, parcellizzato, frantumato, simile a mucillagine, è mobile qual piuma al vento. Punta a un’area moderata lasciata sguarnita dall’alleanza di governo, a sua detta troppo a sinistra, come il suo ex partito, un po’ troppo “plurielle” per i suoi gusti.  Finalmente, dal suo 3/5 per cento, potrà sfruttare la rendita di posizione all’interno dell’esecutivo di Conte e influenzarne l’agenda, con le buone e se occorre con le cattive, col suo piccolo potere di interdizione. Fedeltà al premier, certo, ma a certe condizioni, si capisce. Un Ghino di Tacco postmoderno.
 

Non occorrerà molto tempo per capire se la sua creatura, che ha già indebolito e non poco un già debole e superdiviso Pd, avrà successo. Anche perché come è noto, complice il maggioritario, dalla Seconda Repubblica in poi non c’è vita nel centro politico, il triangolo delle Bermuda dove sono spariti i sogni e i progetti di tutti quelli che hanno provato a sorvolarlo, da Rutelli a Casini.  E sapete perché?Perchè, al Centro c’è poco o nulla, tutto finisce per elidersi in un gioco a somma zero, nessuno si è mai sognato di indicare progetti forti e tantomeno valori forti, a parte l'enunciazione di temi molto, ma molto generici. Tutto dev'essere "light". Renzi non fa eccezione: fateci caso, in questi giorni di paginate e paginate dedicate allo strappo renziano di programmi nella nuova cosa non si sa niente, a parte che sarà un partito “moderato, liberale e riformista”. E poi, certo, bisogna anche voler bene alla mamma. Per le azioni di governo concrete poi si vede, di volta in volta, c’è sempre una Leopolda per tutto.
 


18 settembre 2019

 
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