Sono un medico ancora in
attività. Di solito non scrivo
al “Direttore”, ma oggi, dopo
aver letto la lettera di Anna F.
“Il mio disagio come credente”
(FC n. 8/2016), voglio esprimere
la mia riflessione sull’adozione
da parte delle coppie
omosessuali. Le conoscenze
scientiche dicono che l’embrione
già da quand’è nell’utero
e, ancor più, nei primissimi
anni di vita, “assorbe” una
quantità di stimoli di varia natura,
che possono influenzare
e “forgiare” – in positivo o in
negativo – i profili della futura
vita. Inoltre, l’allattamento e
la “cura” materna forniscono
ulteriori e signicative qualità
esistenziali. Mi pare che
tutti questi aspetti vengano
trascurati quando si parla
dell’adozione di un bambino
da parte di una madre “non
biologica”. Vi sono, poi, anche
gli aspetti “psicologici” che
non vanno ignorati. Concludo
con un’annotazione: la famiglia
è riconosciuta dallo Stato
anche perché è generatrice di
figli, senza i quali la popolazione
potrebbe estinguersi.
La coppia omosessuale (cui si
possono riconoscere alcuni
diritti civili, senza ricorrere a
rimedi discutibili quali l’utero
in affitto o altro), non genera
figli. Quindi, non è “istituzionalmente”
famiglia.
ERNESTO B. - Brescia
Ho appena letto le tre lettere
in merito al decreto Cirinnà
(FC n. 11/2016). La mia
delusione è tanta per tutti
quegli italiani che proprio non
riescono o non vogliono vedere
o prevedere le conseguenze
delle nostre decisioni di legge.
Stampa e Tv sono riusciti
a farci pensare come vogliono
chi li controlla. Ormai, i fatti
scomodi sono subito dimenticati
o cancellati. Ad esempio,
da oltre vent’anni la Consulta
ha affermato che il carico fiscale per le famiglie è iniquo,
invitando il legislatore a porvi
rimedio, ma nessuno ha fatto
nulla, tanto meno se ne parla.
In Europa ci sono nazioni,
come Francia e Germania,
che hanno politiche fiscali
più attente alle famiglie. Qui
anche i negozi sono chiusi la
domenica: ma di questo nessuno
fa cenno. Se dovessimo
seguire solo la nostra stampa,
penseremmo che i pedofili
siano solo i preti. Per favore,
non mollate! Ormai, solo voi
e pochi altri dite la verità con
coraggio.
ANDREA D. - Vicenza
Una volta spenti gli ardori
politici per l’approvazione del
decreto Cirinnà, ci saremmo
aspettati altrettanto vigore nel
mettere in atto, in tempi rapidi
e con un ampio dibattito nel
Paese, anche leggi a favore delle
famiglie con figli. A cominciare
da un fisco equo, che permetta ai
genitori di mettere al mondo un
bambino con serenità, senza correre
il rischio di finire in povertà
per mancanza di “reti” di sostegno,
quali robusti assegni familiari
e asili nido. Ce lo chiede,
innanzitutto, il buon senso. Ma
anche la ricerca del bene comune.
E c’è pure un’urgenza che deriva
dal pauroso calo delle nascite
e dal rapido invecchiamento
del Paese. In assenza di figli e di
futuro, ogni altro discorso diventa
superfl
uo o strumentale.